Sulle colonne de La Gazzetta Dello Sport troviamo una lunga intervista a Totò Di Natale, ex bomber della nostra Serie A e oggi allenatore. Verrà premiato come “miglior allenatore del settore giovanile” con il riconoscimento Manlio Scopigno. Un premio che, però, non festeggerà a Spezia. Dopo gli ottimi risultati conseguiti in Liguria e un contratto da tecnico della Primavera già pronto, per Di Natale è invece arrivata la separazione della società aquilotta, conseguente all’addio di Guido Angelozzi. E lo stesso ex bomber parla di un addio traumatico:
A Spezia sono stati due anni bellissimi e sono riuscito a portare le mie idee lavorando sul 4-3-3. Ho sempre ritenuto fondamentale fare la gavetta per costruire un buon percorso. Io ho cominciato allenando gli attaccanti con Pasquale Marino e poi ho gestito gli Under 17. Lavorare con i ragazzi è molto bello: io chiedevo a loro e viceversa. Siamo praticamente cresciuti insieme e… avrei continuato volentieri.
Poi, anche una sensazione sulla prima Serie A della squadra di Italiano:
La salvezza? Non lo so. In quella società è stato fatto un capolavoro che al 70% porta il nome di Guido Angelozzi. In A c’è bisogno di mercato e giocatori di livello. Anche lo scorso anno due neopromosse sono retrocesse subito, anche se i miracoli esistono: chiedere a Empoli, Crotone, Spal e Verona. Non sarà per niente facile.