Su La Nazione oggi in edicola troviamo una lunga intervista del portiere aquilotto Rafael, divenuto protagonista assoluto dopo la grande prova di Udine, da subentrato a Zoet dopo l’infortunio dell’1 olandese. Una carriera che, arrivata a ormai 38 anni, aveva rischiato di concludersi anticipatamente. E invece, ecco la chiamata dello Spezia e la rinascita. La scelta è stata facile, viste le buone “referenze” di Nenè e Ferrari, suoi ex compagni all’Hellas, ma anche in ricordo delle difficili prestazioni da avversario al Picco. Con la speranza di rigiocarci presto in quello stadio, magari con il pubblico sugli spalti.
E poi la Serie A, per la prima volta, una categoria che lo Spezia può affrontare con speranza: “La società è importante, ha strutture di primo livello anche per la A come il Picco e il centro sportivo. Il gruppo è importante, ha qualità e fame, un giusto mix tra chi viene dalla B e i nuovi arrivati. Sono ottimista e credo tanto alla salvezza“. Con la consapevolezza, come sostiene ancora Rafael, che la strada tracciata sia quella giusta e che serva un atteggiamento battagliero su ogni pallone.