È stato un punto fermo dell’annata che è valsa la promozione agli uomini di Italiano, ma ora Emmanuel Gyasi non vuole fermarsi. L’esterno d’attacco di Italiano ha raccontato le sue sensazioni a La Nazione: “Ricordo ancora il mio primo allenamento a 8 anni con il Pino Torinese, quel giorno dissi ai miei genitori che avrei voluto fare il calciatore. Sono sempre legato alla mia famiglia nel sogno di Ronaldinho e Asamoah Gyan“. Una Nazionale, quella ghanese, che potrebbe tenerlo in considerazione come osservato speciale, seppur Gyasi si senta italiano. Ma per lui sarebbe una chiamata storica e importante, visti anche i sacrifici fatti. Ora è determinato a fare bene in Serie A. Saranno tante le sfide attese, in primis quella con CR7: “Chiederò la sua maglietta – dice – è l’emblema di come deve essere un calciatore“. Intanto, il focus è tutto su Italiano, ma anche su Marino, due allenatori che hanno non poco esaltato le sue doti. Un pensiero speciale va a Gianmarco Remondina, “la figura di riferimento come calciatore e come uomo“. E infine rivela di avere un’esultanza nuova, tutta da sfoggiare al primo, storico, gol in Serie A, anche se non ha dubbi: “L’importante è che vinca lo Spezia“.
14 Ottobre 2020 - 10:20