Quella di ieri è stata una giornata importante in Lega per arrivare alla scelta della Private Equity. La Serie A ha scelto la cordata Advent/Cvc/Fsi provando a rilanciarsi con la vendita dei diritti tv. Sarà una cifra vicina a 1,6 miliardi quella stanziata per il 10% della Serie A, con la Media Company che avrà autonomia in campo commerciale. La preferenza è stata quasi unanime: 15 voti favorevoli a fronte dei 14 minimi. Fra questi anche lo Spezia. Ora il banco di prova: il bando per i diritti esteri, poi quello per l’Italia.
Melandri okay?
Un passaggio delicato anche perché deve tener presente i vincoli della legge Melandri, che in Italia disciplina l’intera materia dei diritti televisivi. L’attuale normativa prevede comunque la possibilità per l’organizzatore della competizione, cioè la Lega, di «realizzare una propria piattaforma, previo ottenimento dell’occorrente titolo abilitativo, ovvero realizzare prodotti audiovisivi e distribuirli direttamente agli utenti, attraverso i canali tematici ufficiali ovvero attraverso un proprio canale tematico, accedendo ai necessari servizi tecnici e commerciali a condizioni eque, trasparenti, non discriminatorie e orientate ai costi». Sulla base di alcuni pareri legali sarebbe stato superato anche il tema dell’articolo 7. Che proibisce il doppio ruolo di advisor (dell’organizzatore e della società per la commercializzazione dei diritti internazionali). Il consorzio sarà a tutti gli effetti un socio e non un advisor.