Intervenuto a Voglia Di Spezia su Tele Liguria Sud, il DG aquilotto Mauro Meluso ha risposto alle domande dei tifosi. Lo Spezia sarà chiamato domenica ad affrontare la Fiorentina al Manuzzi di Cesena. Ecco le sue considerazioni:
Su Balotelli e gli svincolati: “Non so che dinamiche abbia avuto il fratello di Balotelli, non lo abbiamo mai trattato. Abbiamo la lista piena e già abbiamo lasciato fuori Capradossi. Non c’è proprio nessuna possibilità. Non pescheremo fra gli svincolati, abbiamo una rosa volutamente molto ampia e forse troppo. Ci sono ragazzi che fanno parte di un gruppo che ha ottenuto un risultato storico. Non avremo nessun problema e sono contento di ciò che sto vedendo durante gli allenamenti. Tutti si stanno applicando bene e sono coinvolti. Avevamo pensato di allargare leggermente la rosa rispetto al normale perché c’era poco tempo fra la chiusura delle sessioni estive e l’apertura di quelle invernali, ma anche per evitare sconquassi legati ai contagi”.
Sull’attaccante: “I giocatori che spostano gli equilibri costano 20 milioni, lo Spezia non se li può permettere. Abbiamo deciso di non comprare tanto per fare. Abbiamo seguito diverse piste, non lo nego. Nzola? Lo seguivamo da sempre, abbiamo voluto rischiare aspettando di poterlo prendere gratis ma avevamo la consapevolezza che volesse tornare. Galabinov aveva già fatto la Serie A e ha dimostrato di saperci stare. Abbiamo deciso di adottare questa strategia, strada facendo vedremo se ci sarà bisogno di correttivi. Per una neopromossa c’è una batteria importante. Abbiamo cercato di tenere alto il valore della rosa”.
Sui due nomi su cui scommettere: “Diciannove arrivi sono tanti, così come dodici cessioni. Ogni operazione ha i suoi criteri: valenza tecnico-tattica e possibilità di inserirsi in un contesto. Come tutte le neopromosse si paga un ritardo rispetto alle altre. Chi si consolida ha anche un mercato in uscita che permette diverse entrate, lo Spezia invece no e quindi ha un handicap. Tutto ciò che abbiamo fatto segue un criterio che faccia crescere la squadra. Ho grande fiducia su tutti: per Leo Sena abbiamo dovuto portare avanti una trattativa lunghissima. Sul brasiliano abbiamo molta fiducia, poi faremo delle scelte anche per uno sfoltimento della rosa pure tenendola con numeri più alti”.
Su Yaya Toure, Boateng e Pato: “Non ho fatto un pensiero su nessuno di questi, che sono comunque profili di caratura mondiale. Erano dei potenziali acquisti che avrebbero sicuramente fatto bene, ma non ci siamo avvicinati perché abbiamo preferito agire dove conosciamo meglio e non puntare sui nomi”.
Sui tanti arrivi: “Abbiamo voluto avere più ricambi e abbiamo proceduto a prestiti secchi ma anche sul diritto di riscatto. Zoet, Provedel, Ismajli, Sala ma non solo sono a titolo definitivo. Mi ritengo molto soddisfatto di quanto siamo riusciti a fare: la squadra ha affrontato le prime partite con grande identità e l’allenatore sta portando avanti bene le sue idee”.
Su Piccoli, Estevez Agoumé: “L’argentino ha una certa esperienza, è stato scoperto da Veron e ha grande prospettiva. Gli altri due sono giovani e necessitano di tempo. Vengono da società importanti e abbiamo deciso di puntare su di loro ma hanno bisogno di tempo”.
Su Ismajli: “I ritardi negli arrivi sono stati sempre dovuti al Covid. Ci sono procedure diverse per l’acquisizione di elementi extra-comunitari, i tempi sono più lunghi. L’iter ha avuto bisogno di tempi ulteriori”.
Sul lavoro in sintonia con l’allenatore: “Tutte le operazioni effettuate sono sotto la mia supervisione. Abbiamo però agito in sintonia con il tecnico e con il Presidente. C’era un confronto continuo su ogni acquisto, poi la responsabilità è mia. Non abbiamo mai avuto disaccordi, siamo andati dritti sulle nostre scelte e Italiano mi ha sorpreso molto: pensa a lavorare e a ciò che ha”.
Su Scuffet e Ferrer: “Sul portiere abbiamo fatto un’altra scelta. Abbiamo preso un portiere con altre caratteristiche e poi altri due più Krapikas. Ferrer? Cose normali di mercato: non abbiamo ritenuto congrua l’offerta fatta e anche il ragazzo ha mandato messaggi distensivi dicendo che conta la maglia. È un ragazzo solare, che si allena alla grande e non ci sono problemi. Abbiamo gestito la situazione in serenità e non ci sono problemi”.
Sui giocatori del Lecce che avrebbe voluto portare: “Farias, Dell’Orco e Deiola sono arrivati. Petriccione, Falco, Mancosu sono altri grandi profili. Ce n’erano molti ma non ci ho pensato perché ho pensato che fosse inopportuno”.
Sulla Fiorentina: “Ha un centrocampo incredibile, da Bonaventura a Borja Valero passando per Duncan e Castrovilli. C’è Ribery, è un organico di tutto rispetto. Ci deve caratterizzare la forza del gruppo oltre alla coesione, il ragionare con il NOI. Abbiamo anche noi le nostre qualità che possono aiutarci a ottenere questa salvezza”.
Su Galabinov: “Ci auguriamo che possa rientrare il prima possibile. Pensiamo a una quarantina di giorni, vedremo. Lui vuole tornare il prima possibile, confido molto nel nostro settore medico. Molto sugli infortuni dipende dal fatto che fisiologicamente una squadra finisce un campionato e deve riposarsi con una preparazione adeguata. In questo senso anche gli altri infortuni vanno attribuiti al dover andare di fretta”.
Sul rischio stop al campionato: “Lo scorso anno dopo il lockdown il Lecce ha perso 7-8 giocatori per infortunio e la rosa ha palesato delle mancanze e giocando ogni tre giorni questo ha impattato negativamente. Ci vuole anche un po’ di fortuna, augurandoci che presto si possa tornare alla normalità”.
Su Gyasi e il prolungamento: “Era programmato il rinnovo di contratto. Ho parlato con il suo agente i primi giorni di settembre, comunicando la volontà di mantenerlo in rosa. A breve ne parleremo”.
Sui nuovi: “Serviranno alcune partite, penso che per Ismajli, Sena e Nzola ci sarà spazio con il Cittadella”.
Su Maggiore in isolamento: “Non sappiamo ancora se potrà essere disponibile domenica. Potrebbero incastrarsi alcune cose ma è molto difficile. Per noi è un riferimento importante, si sta guadagnando la titolarità con prestazioni importanti e grande qualità”.
Su Juve-Napoli: “È la classica situazione in cui hanno ragione entrambi. Il Giudice Sportivo ha dovuto prendere una decisione ma non credo che sarà quella decisiva. Se la squadra è stata bloccata dall’ASL questo deve contare. Penso che ognuno abbia la loro ragione e che nessuno abbia sbagliato realmente. Penso che possa prevalere il buon senso. Il protocollo era stato concordato con il CTS e con la Federazione, quindi c’era una situazione ben delineata. Allo stesso tempo di fronte a un provvedimento preciso è complicato: non posso pensare che il Napoli non sia partito per la mancanza di due giocatori, sarebbe clamoroso”.