Sul portale Gianlucadimarzio.com troviamo una lunga intervista a Didier Pingisi, agente di Mbala Nzola: a lui l’attaccante aquilotto ha dedicato la doppietta di ieri a Benevento (VOTATE I VOSTRI MIGLIORI IN CAMPO). Nella sua chiacchierata con il portale, il procuratore racconta la lunga e problematica storia del ragazzone franco-angolano: scartato ventenne dal Perugia, Nzola non riuscì a ripartire dalla Casertana ma trovò una speranza nella Virtus Francavilla in Serie C, dove il tecnico Antonio Calabro lavorò molto su di lui, consigliandolo e affinando la sua tecnica, insegnandogli a usare anche il destro oltre al suo formidabile mancino: “una società – dice Pingisi – cui saremo sempre grati per aver fatto letteralmente rinascere il ragazzo, anche se prendeva meno di 2000 euro e viveva in casa con altri ragazzi“.
E poi Trapani e l’incontro con Italiano: “Italiano ha il 60% del merito della carriera di M’Bala. Ha lavorato tanto sulla sua testa, toccando i tasti giusti. E se il 30% lo do a Calabro, il restante credo sia giusto darlo a Baldini, che arrivò a Trapani nell’estate successiva. Fu esonerato dopo poche giornate, ma fu decisivo nel convincere M’Bala a giocare da esterno d’attacco. Se oggi riesce a essere efficace lì, è anche merito suo. E di quel gol segnato a Spezia. Contro Italiano”. Ma molta parte è anche di Guido Angelozzi: “Era a Trapani il giorno della promozione. Mi disse di essere venuto a vedere un giocatore. Dopo Francavilla glielo avevo già proposto. Vedendolo meglio, si era convinto. Se oggi Nzola è a Spezia, grande merito va ad Angelozzi”.
E veniamo ad oggi: Nzola ha trovato un gruppo che lo supporta, con cui si allena bene e con il quale ha trovato il suo benessere. Finalmente. E ieri è arrivata anche la prima doppietta. Un trasferimento concretizzatosi in Liguria dopo il fallimento del Trapani, che non ha permesso al ragazzo di iniziare da subito con la sua nuova squadra ma che non lo ha mai distolto dalla voglia di ripartire laddove aveva fatto benissimo. Il suo agente svela un retroscena particolare: “C’erano molte voci sulla situazione dei siciliani. M’Bala ha aspettato. Con la nostra agenzia gli abbiamo organizzato una serie di allenamenti specifici in Belgio con Nicolas Anelka, che era assistito da Doug quando giocava. Quei pochi giorni con lui lo hanno fatto crescere in un modo incredibile. Gli ha dato due consigli: il punto in cui colpire la palla in diverse situazioni e come restare freddo sotto porta. Direi che lo ha ascoltato bene. Ha lavorato molto. Viene da una famiglia umile, come Lukaku. E ha il fisico per arrivare ad alti livelli. Quella fisicità ce l’hanno in pochi, per questo sono convinto che il suo futuro sia in una grande squadra. È un ragazzo molto esigente con se stesso. Era frustrato per non avere ancora segnato in campionato. Ma in ogni partita, ha sempre fatto un grande lavoro. Anche contro la Juventus era stato uno dei migliori”.