16 Novembre 2020 - 09:27

Andrissi: “Italiano insegna calcio, non guarda i cognomi. Atalanta? Partita da non perdere”

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Inizia la settimana che porta a Spezia-Atalanta, match in cui si incroceranno nuovamente le strade delle Aquile e di Matteo Pessina, fresco anche di convocazione in Nazionale. Il suo scopritore, nonché ex DS aquilotto Gianluca Andrissi, ha affrontato i temi del match in un’intervista a La Nazione. Un ricordo vivo nella mente del direttore quello legato al centrocampista, una trattativa che strappò il ragazzo a una concorrenza foltissima facendolo arrivare proprio dall’Atalanta fino a farlo diventare miglior giovane della B. E Spezia-Atalanta diventa “una partita da non perdere” per Andrissi: “Sarà un match spettacolare fra due allenatori che amano giocare a calcio. Da una parte un’Atalanta che è una conferma, dall’altra uno Spezia emergente, entrambe guidate da allenatori che danno un’impronta forte alle loro squadre. A confronto anche due sistemi di gioco con grandi differenze. Lo Spezia ha possibilità di fare risultato, lo ha dimostrato ad esempio nelle gare contro la Fiorentina o il Benevento. Quella bianca non è una squadra facile da affrontare“.

Non mancano anche le buone sensazioni per lo Spezia in A, perché la maglia bianca fa rimanere sempre legati all’ambiente. Il dirigente ricorda in particolare uno Spezia-Palermo – ultima di Volpi al Picco – con una coreografia di ottomila spettatori e una tifoseria che lo ha emozionato. Inevitabile, dunque, che al momento della promozione ci fosse emozione forte anche per lui. E poi c’è spazio anche per altri ricordi: Mulattieri e Corbo che esordirono con lui, Candela venduto al Genoa con una importante plus-valenza e, naturalmente, Tommaso Augello.

Su Italiano, infine, Andrissi non ha dubbi: “I numeri parlano per lui. Mi colpisce come i giocatori lo seguano alla perfezione, è la cosa più difficile. Dà un’impronta al gioco, ha un marchio chiaro. Lui non guarda i cognomi, è un insegnante di calcio“. Uno Spezia, dunque, che coltiva buone possibilità di salvezza pur senza l’aiuto dei tifosi al Picco, che avrebbero aumentato le chances e lo spettacolo. Nonostante la vicinanza della città sia comunque importante.

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