Può succedere di infortunarsi nel calcio, nella vita. Può succedere anche più volte, ma rialzarsi, piano piano, è sempre più difficile. Se poi di mezzo hai treni che passano, occasioni, anche luci in fondo al tunnel quando cadi di nuovo fa male. Ma non molla mai Beppe Mastinu, cocciuto, da buon sardo qual è. E si rialza, più forte di prima. Lo fa anche se la sfortuna sembra avere un conto aperto con il trequartista aquilotto, proprio quando il peggio sembra alle spalle. Sembra superfluo ricordare quanto successe due stagioni fa, con un lungo stop appena smaltito: quasi grottesco leggere in quella stramaledetta partita di Pescara il tabellino delle presenze recitare NOVE miseri minuti prima del crac al ginocchio. Nel giorno del rientro.
E la giostra è ripartita, questa volta con un giro ancora più lungo. Altre dieci gare saltate subito più sette della scorsa stagione prima di rivederlo almeno fra convocati, senza contare il lungo periodo di lavoro sempre intenso e attento che lo ha finalmente riportato in campo, a far vedere che lui in questo Spezia ci può stare eccome. Eh sì, perché Mastinu ha ritrovato il rettangolo verde quasi un anno fa, lo scorso 9 novembre: 23′ nel derby con il Pisa all’Arena Garibaldi. E pazienza se non fu un ritorno felice, visti i precedenti… Poi sedici partite, cinque gol, un assist. A parte i due match contro i nerazzurri toscani con lui in campo lo Spezia non ha mai perso. E fu lui stesso, ritrovato, sorridente, a parlarci in conferenza stampa – quasi scherzando su quel destino beffardo – di “Rivincita degli invalidi“. Con la voglia e la consapevolezza di poterci stare alla grande in questo gruppo.
Finché il fato – sempre lui, in chiave epica – non ha nuovamente deciso di metterci lo zampino, ancora una volta in pochi minuti. Questa volta ne sono bastati dieci per il buon Beppe, toccato duro – troppo – da Molinaro nella sciagurata partita contro il Venezia. Problema alla caviglia, altro stop. Lungo. Tanto da non permettergli di vivere la storica promozione in Serie A dal campo, tanto da dover guardare anche queste prime gare da lontano. Ieri, però, eccolo il lieto annuncio, che era nell’aria: “Ha svolto in gruppo l’intera seduta” si legge nel report dell’allenamento. Mastinu c’è, finalmente. Con tutta la voglia che ha in corpo, a 29 anni appena compiuti, di mostrare al mondo che in questa Serie A c’è posto, finalmente, anche anche lui. E questa volta la rivincita sarà ancora più grande.