Quest’oggi su Il Secolo XIX troviamo un bell’approfondimento sui tre spezzini tutti in campo contro l’Atalanta (celebrati anche dal club). Simone Bastoni, Giulio Maggiore e Luca Vignali, tre figli di Spezia e dello Spezia, una delle tante belle storie di questo club alla prima partecipazione nel massimo campionato. In un calcio moderno che in Italia dà poco spazio ai giovani, fa invece piacere come questo gruppo possa anche puntare su molti giovani cresciuti in casa (LEGGI L’INTERVISTA A ITALIANO). Il quotidiano ha intervistato tre ex allenatori, uno per ogni spezzino, che hanno raccontato il percorso di crescita dei tre ragazzi aquilotti.
SIMONE BASTONI – A raccontarlo è Adriano Simoncini, che per primo lo ha visto sgambettare sui campi di Follo a 6 anni nel FoCe Vara: “allenavo già il fratello Davide e lui lo seguiva negli allenamenti. Sin da subito ha mostrato capacità e doti non comuni. Un Natale non avevo molti ragazzi a disposizione per un torneo e l’ho chiamato con i più grandi: venne senza batter ciglio. Il debutto in A non mi sorprende, volontà e sacrifici sono stati premiati”. Lina Ricciardone (Follo 2012) ricorda: “Era sempre attento e voleva imparare cose nuove”. Luca Ferdeghini (Pontremolese): “Forte fisicamente, poteva fare tutti i ruoli. Con la corsia di destra tutto è divenuto naturale”.
GIULIO MAGGIORE – “Non è cambiato di una virgola, pacato e umile come a 10 anni”. Le parole di Renato Rossello, presidente del DLF, suonano quasi familiari: “Si vedeva subito che aveva le basi, ma non si è mai montato la testa. E penso che in un futuro sempre più prossimo possa meritare anche la maglia della Nazionale. In ogni caso, qualunque sarà il destino dello Spezia, la Serie B ormai gli va troppo stretta”.
LUCA VIGNALI – “Lo pagammo 500 euro, poi lo portammo a San Siro per giocare con i pari età di Milan e Inter e il resto è storia recente”. Parole e musica di Gladjs Conti, che lo prelevò dal Canaletto per portarlo nelle giovanili aquilotte. “Lo prese in cura Paolo Cozzani e fece un ottimo lavoro. Non spendemmo neppure 3.000 euro totali”. Poi toccò a Fabio Gallo, che lo plasmò al meglio prima della chiamata di Mimmo Di Carlo in Prima Squadra. Con tanto di gol alla Salernitana.