In Coppa Italia non lo ha fatto rimpiangere l’ottimo Krapikas – VOTATE I VOSTRI MIGLIORI IN CAMPO – ma sono ancora negli occhi di tutti i grandi interventi di Ivan Provedel contro l’Atalanta. Un portiere che nel tempo ha intrapreso un percorso di crescita importante, fino ad arrivare a giocarsi le sue carte anche in A. Una categoria in cui, anche complici le recenti prestazioni, ha ampiamente dimostrato di poter stare da titolare.
Questa mattina su Il Secolo XIX troviamo un approfondimento proprio sull’estremo difensore aquilotto. A raccontarlo è Moreno Longo, ex tecnico della Pro Vercelli, società da cui Provedel iniziò la sua scalata. L’allenatore si dice poco sorpreso che oggi il ragazzo sia a giocarsi la A: “È un profilo completo, sa giocare la palla con i piedi e anche muoversi bene fra i pali. Sa leggere l’azione e nelle uscite ha un ottimo tempismo. Ha tutti i requisiti giusti“. A questo si aggiunge una personalità positiva, che gli permette di essere a suo agio anche con compagni e spogliatoio.
Doti che Longo aveva già osservato in bianconero, quando riuscì a tenere la porta inviolata in Serie C per 540 partite, circa 11 partite. “Ho visto la partita con l’Atalanta – aggiunge l’ex Torino – e ha dimostrato coraggio e personalità. L’unica problematica che ha dovuto affrontare è stata quella di raggiungere il giusto grado di maturità per avere consapevolezza dei suoi mezzi“. Un ‘limite’ che non gli ha permesso di arrivare prima in categorie più alte, ma che può adesso diventare uno stimolo in più per lavorare con lo Spezia.
Una chiosa curiosa a chiudere la chiacchierata con il tecnico, che racconta un aneddoto atto a descrivere al meglio Provedel: “Un giorno mi disse che preferiva giocare con alle spalle la curva piena perché si concentrava molto di più con il rumore di cori ed esultanze rispetto a uno stadio mezzo vuoto“. Una difficoltà in più – aggiungiamo noi – vista la normalità degli stadi senza pubblico. E un bravo in più al portiere spezzino.