L’abbiamo raccontato a più riprese (anche attraverso chi lo ha forgiato) di come la carriera del centrocampista sia iniziata con la passione già a 6 anni con i primi allenamenti a Montepertico. Poi il passaggio al Milan, grazie a un torneo a 7 alle Pianazze che gli permise di crescere e affermarsi nelle scuole calcio affiliate al club rossonero. Con lui anche Luca Ranieri, attualmente in prestito alla Spal dalla Fiorentina.
Poi un po’ di tornei in giro per il mondo con i pari età del ’98. Curiosità: fra loro anche Cutrone e Locatelli (mica male), ma Maggiore decise per altro: la famiglia e la quotidianità, Spezia e lo Spezia. E da lì la scalata: dalla Primavera, al Torneo di Viareggio e la sensazione del “forse ci siamo davvero“. Una carriera lunga nella formazione aquilotta, mai finita nonostante qualche dubbio: “Nel 2016 non fui aggregato nel ritiro e pensai a una stagione in prestito, ma alla fine rimasi perché avevano grande considerazione di me. La stagione successiva non si riusciva a trovare un accorto sul rinnovo, nonostante io volessi rimanere. Così nel mercato estivo sarei potuto andare via, ma con l’arrivo di Angelozzi tutto cambiò fino a farmi essere qui oggi, in Serie A“.
La prima stagione in A sta portando in dote anche i primi gol, con la doppietta in Coppa Italia. Ma di obiettivi il ventiduenne non ne se ne pone: “Vorrei essere determinante in termini di gol, fattore che mi è mancato nelle scorse stagioni. Ora punto alla prima rete in A, perché non è lo stesso in coppa“. E la Nazionale? Saranno fondamentali i mesi che portano a marzo. Molti giocatori possono far parte della rosa: “La concorrenza sarà molta, spero di far parte dei convocati insieme al mio amico Luca Ranieri. Ho saltato solo l’ultimo raduno ma ho fatto parte del gruppo sin dall’inizio. E poi c’è Pobega: alla prima convocazione ha giocato e fatto doppietta, sarà un’arma in più“.
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