9 Dicembre 2020 - 14:27

Maggiore: “In A capisci le difficoltà sul campo, voglio essere determinante. Promozione? Se ci ripenso…”

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Lo spezzino Giulio Maggiore si è raccontato in una lunga chiacchierata con Cronache Di Spogliatoio. Un lungo flashback sulla sua carriera, iniziata fin da bambino in giro per la città fino ad arrivare all’esordio in A e alla fascia da capitano. Una carriera passata anche attraverso rivincite personali per delle scelte che hanno fatto discutere molti: “Mi piace pensare di ‘essere arrivato’ comunque, nonostante abbia fatto scelte giudicate da molti come sbagliate. Con questo non dico sentirmi appagato“.

L’abbiamo raccontato a più riprese (anche attraverso chi lo ha forgiato) di come la carriera del centrocampista sia iniziata con la passione già a 6 anni con i primi allenamenti a Montepertico. Poi il passaggio al Milan, grazie a un torneo a 7 alle Pianazze che gli permise di crescere e affermarsi nelle scuole calcio affiliate al club rossonero. Con lui anche Luca Ranieri, attualmente in prestito alla Spal dalla Fiorentina.

Poi un po’ di tornei in giro per il mondo con i pari età del ’98. Curiosità: fra loro anche Cutrone e Locatelli (mica male), ma Maggiore decise per altro: la famiglia e la quotidianità, Spezia e lo Spezia. E da lì la scalata: dalla Primavera, al Torneo di Viareggio e la sensazione del “forse ci siamo davvero“. Una carriera lunga nella formazione aquilotta, mai finita nonostante qualche dubbio: “Nel 2016 non fui aggregato nel ritiro e pensai a una stagione in prestito, ma alla fine rimasi perché avevano grande considerazione di me. La stagione successiva non si riusciva a trovare un accorto sul rinnovo, nonostante io volessi rimanere. Così nel mercato estivo sarei potuto andare via, ma con l’arrivo di Angelozzi tutto cambiò fino a farmi essere qui oggi, in Serie A“.

Già, la Serie A. Un’emozione che difficilmente si può realizzare e poi raccontare: “Un’annata stranissima, lunga e con tante partite dopo il lockdown. Non abbiamo avuto nemmeno il tempo di festeggiare, era già tempo di preparare la stagione successiva. Ogni tanto ripenso alla finale con il Frosinone, non so nemmeno se tutti noi e la città fossimo convinti che un giorno lo Spezia sarebbe arrivato in A nonostante ci fosse andato vicino. Gli ultimi due mesi dello scorso campionato sono stati incredibili“. Oggi, Giulio Maggiore è uno dei punti cardine della formazione di Italiano, con un palcoscenico tutto da calcare (e da calciare): “Le difficoltà si capiscono piano piano e di partita in partita, anche con la Lazio Milinkovic-Savic mi ha scippato il pallone e ha portato i suoi a segnare. Mi ha impressionato molto, anche se non mi aspettavo un gioco così dominante contro ogni avversario. Anche personalmente mi aspettavo di soffrire di più a livello fisico, è un aspetto su cui lavoro molto. In generale, in Serie A qualsiasi squadra può cambiare marcia e lasciarti lì. I giocatori che mi hanno impressionato di più sono proprio Milinkovic e Calhanoglu“.

La prima stagione in A sta portando in dote anche i primi gol, con la doppietta in Coppa Italia. Ma di obiettivi il ventiduenne non ne se ne pone: “Vorrei essere determinante in termini di gol, fattore che mi è mancato nelle scorse stagioni. Ora punto alla prima rete in A, perché non è lo stesso in coppa“. E la Nazionale? Saranno fondamentali i mesi che portano a marzo. Molti giocatori possono far parte della rosa: “La concorrenza sarà molta, spero di far parte dei convocati insieme al mio amico Luca Ranieri. Ho saltato solo l’ultimo raduno ma ho fatto parte del gruppo sin dall’inizio. E poi c’è Pobega: alla prima convocazione ha giocato e fatto doppietta, sarà un’arma in più“.

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