Questa mattina su Il Secolo XIX troviamo una bella intervista a Nahuel Estevez, centrocampista argentino in forza allo Spezia. Sulle pagine del quotidiano è inevitabile il rimando all’infanzia dedicata alla passione per il pallone sin dalla tenera età, nel mito di Messi dopo Maradona. Poi i primi passi nell’All Boys e nel Comunicaciones, quindi l’Estudiantes, la prima vera chance. “In Argentina il calcio è vita – dice Estevez – e tifare o giocare è nella vita e c’è in tutti una passione smisurata per il rettangolo verde. L’Estudiantes? Mi ha dato la possibilità di dimostrare il mio valore e sarò sempre grato a questo club. È una società con grande tradizione ma nonostante questo sembra di essere in una grande famiglia“.
E LO SPEZIA POTREBBE RISCATTARE IL SUO CARTELLINO: IL DETTAGLIO
Un percorso condiviso anche dalla famiglia, che ha sempre sostenuto il ragazzo appoggiandolo nelle scelte. E ora l’Italia: “Devo solo pensare a lavorare per aiutare lo Spezia a raggiungere la salvezza il prima possibile“. Un inizio in sordina, fino a ritagliarsi ora il suo spazio fra i titolari nello scacchiere di Italiano: “Un grande allenatore, giocare così è divertente perché cerca sempre il mantenimento del possesso e del pallone dall’inizio alla fine. È un tecnico con un grande futuro davanti e farà scuola non soltanto in Italia“. E infine quel ricordo speciale tributato a Maradona prima della partita di Cagliari, con una maglia semplice, bianca con la scritta nera: “Ho voluto che fosse così, con qualcosa di umile e sincero, come era lui da grande campione. È stato un calciatore unico al mondo, che ha riempito il cuore di tutti i sudamericani e non solo di gioia“.
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