Il tempo stringe, sempre di più. Una frase che ci troviamo a ripetere sempre più con continuità nel momento in cui si assottiglia il margine per le operazioni di mercato. Contestualmente, anche quello per arrivare ai primi bilanci. Perché intanto sul campo lo Spezia ha già conosciuto il suo primo verdetto: 18 punti, un giro di boa con un punteggio soddisfacente, +4 sulla zona retrocessione. Uno score più che dignitoso per una matricola assoluta. Dunque, promozione più che meritata per Italiano e i suoi ragazzi, che sul campo hanno sempre saputo farsi trovare pronti nonostante le difficoltà. Sono mancati un po’ di esperienza, la capacità di governare le partite, la malizia nell’amministrare energie e cronometro, qualche cartellino di troppo. Ma alla fine il primo grande traguardo è ormai alle spalle.
Il mercato
E poi, dicevamo, il mercato. Fin troppo chiaro il diktat del club, impegnato prima a sfoltire la copiosa rosa di oltre trenta elementi prima di pensare ad eventuali rinforzi, sempre però con un occhio al bilancio. Meluso prima, Felugo poi, con lo stesso filo conduttore. Ma proprio il DG dovrà andare incontro alla sua prima vera verifica con lo scoccare del 1 febbraio, giorno di chiusura delle trattative. Dopo l’estate convulsa e un gruppo allestito in fretta e furia, ora arriveranno anche per lui le prime risposte. Fin qui, con tutte le difficoltà del caso, si sono susseguite alcune operazioni fruttuose e altre meno. Nel libro dei successi vanno certamente annoverati Estevez e Pobega, così come Agoumé, Chabot, Piccoli e Verde solo per citarne alcuni. Tutti prestiti, vero, ma che stanno dando il loro apporto. Ma anche il contratto triennale firmato da Provedel. Non altrettanto riuscita invece l’operazione Sala – su tutte, già scaricato dopo nemmeno quattro mesi dopo la firma di un biennale – mentre Mattiello, Zoet, Sena sono stati apprezzati poco più per problemi fisici che per scelta tecnica. Ci si aspettava probabilmente qualcosa di più dal veloce Agudelo e dall’esperto Farias (nonostante la pregevole prova all’Olimpico), ma anche da Dell’Orco e Deiola, già testati dal DG nella scorsa annata a Lecce.
Le riflessioni
E l’attualità impone in tema di trattative anche una riflessione ulteriore. L’infortunio (lungo) di Ferrer, la bocciatura di Mattiello e Sala costringono il solo Vignali a fare gli straordinari senza la possibilità di essere alternato a dovere. Dickmann? È un nome, ma all’orizzonte ci sono un quarto di finale di Coppa Italia contro il Napoli e un match cruciale per la classifica in casa contro l’Udinese. In avanti, dopo lo stop di Nzola, anche Piccoli sembra dover dare forfait: il solo Galabinov – peraltro appena rientrato dal lungo stop – non può certo giocarle tutte. Come sopra. Il lavoro da fare, accentuato anche dalla sfortuna, è insomma tanto, anche per i famosi rinnovi di contratto. Quello di Ricci su tutti, per evitare che le sirene delle pretendenti diventino sempre più forti con il passare delle settimane. Insomma, non ci stanchiamo di ripeterlo perché fa parte della realtà: ma il tempo è estremamente poco e l’agenda è piena, troppo.
Si condividi pienamente con Federico c’è pochissimo tempo per cercare un difensore all’altezza della situazione con cui si trova attualmente la squadra spezzina, visto che anche la sfortuna degli infortuni gli da una..”mano”, anche perché dopo giovedì in coppa Italia ci sarà uno scontro diretto con l’Udinese..dai speriamo di superare questi ostacoli..come ha dimostrato di saper fare. La Aquile non mollano mai!!