Il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini è intervenuto nel programma Voglia di Spezia su Tele Liguria Sud. Dopo il suo intervento sui social di quest’oggi, il primo cittadino ha parlato delle voci sulla vendita del club e sul tema stadio. Ecco le sue parole:
Sulle voci di cessione: “È da un po’ che non si capisce molto, sinceramente non pensavo ci fossero trattative serrate. Nel passato ho sempre ricevuto messaggi e segnali quando c’erano delle voci, stavolta no. L’ultimo mese il mercato non è stato fatto, le voci che si inseguono sono importanti. Noi abbiamo il tema stadio da risolvere: abbiamo fatto i lavori a spese del Comune per la deroga al Picco per giocare in casa, non possiamo fermarci adesso”.
Sul tema stadio: “Durante le partite ho parlato con il presidente specie dopo la presentazione dello studio di fattibilità. Per questo tema bisogna sedersi a tavolino e parlarne. L’ultimo colloquio ha rimandato tutto ad aprile, nell’ultimo mese la società ha demandato tutto a primavera. Abbiamo fatto varie ipotesi di intervento, ma senza una collaborazione costruttiva della società è tutto più complicato. Dobbiamo prevedere un progetto esecutivo e un lotto di lavoro assegnato entro il 24 giugno per l’iscrizione al prossimo anno. Non possiamo intervenire senza il placet del club, ma abbiamo fatto tutto il nostro percorso e siamo pronti per fare il primo passo. Bisogna capire cosa farà la società e se sono vere tutte le voci”.
Sul dialogo con la società: “Volpi? Non ho avuto possibilità di parlare con qualcuno della società. Il presidente Chisoli dice di non sapere nulla. C’è il diritto di riservatezza, ma la cosa anomala è che un investimento milionario in questo momento sembra fatto in una città senza stadio e in cui non si sa come tiri il vento. Siamo a livelli importanti, siamo in Serie A. La nostra maglia e i nostri tifosi sono il nostro patrimonio. Con una proprietà più collaborativa ci sarebbe stato ancora più entusiasmo. Speriamo di recuperarlo e che ci siano degli interlocutori: ci sono state delle inchieste che hanno interessato il patron e lo hanno anche allontanato dall’Italia. Massimo rispetto, ma servirebbe maggiore coinvolgimento: la società deve esprimersi anche sulle situazioni di vendita, bisogna sapere le cose come stanno”.