9 Febbraio 2021 - 16:00

A. Valoti a SP: “Erlic è pronto per una grande. Gyasi? Mi faceva arrabbiare…”

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Hanno deciso la gara con il Sassuolo: l’uno di testa, l’altro di piede. Il primo ha trovato la grande gioia del gol in Serie A, il secondo è al terzo in stagione. E scusate se è poco. Parliamo di Martin Erlic ed Emmanuel Gyasi, due fra i protagonisti della cavalcata che è valsa la A, due che già si sono legati a doppio filo allo Spezia Calcio. Il croato è arrivato per pochi spiccioli proprio dal Sassuolo, l’italo-ghanese dopo qualche esperienza in C se lo è tenuto stretto il club di Via Melara. Con un passato comune: entrambi sono infatti transitati dai colori biancorossi del Südtirol in terza serie. Una stagione (2017/’18) in cui l’allora DS Aladino Valoti ci aveva visto piuttosto lungo nel portarli alle dipendenze di Paolo Zanetti. La nostra redazione lo ha intervistato in esclusiva per un’analisi sulla crescita di entrambi.

Direttore, a tre anni di distanza ci racconta Gyasi ed Erlic dal suo punto di vista? 

Erano arrivati in prestito dal Torino e dal Sassuolo. Due ragazzi voluti fortemente che si sono ben distinti: Gyasi da subito, Martin ci ha messo qualche mese per un discorso di carta d’identità ma aveva grandi potenzialità. Non ci ho visto lungo: quando trovi due profili così è facile… li ho scelti perché avevo la convinzione che potessero dare tanto. Ricordo che su Gyasi si insisteva molto perché per le sue caratteristiche doveva migliorare sotto porta. Era un giocatore fondamentale per la squadra, al Südtirol faceva la seconda punta e mi arrabbiavo perché gli dicevo che doveva segnare più gol. Erlic invece doveva solo avere la pazienza giusta nel lavoro e nelle motivazioni perché aveva tutto per arrivare.

Visto che ha introdotto l’argomento: qual è il vero ruolo di Gyasi? Lo abbiamo visto esterno, punta, c’è chi lo pensa trequartista

È un giocatore molto ligio ai dettami degli allenatori, può fare tutti i ruoli. Deve solo cercare di trovare qualche gol in più. Certo, quelli in A valgono per tre. Penso possa ritenersi soddisfatto ma gli dico sempre che non deve accontentarsi. Sugli esterni copre con estrema facilità, da seconda punta è bravo a tenere palla, ma sa anche andare a disturbare il metodista. Potrebbe essere anche un finto trequartista per la volontà che ha, anche se non è un centrocampista. Secondo me deve trovare più gol per togliersi le vere soddisfazioni, che sono nelle sue corde. Le occasioni se le crea e gli capitano, deve però essere bravo a sfruttarle. Certo, da un lato va giustificato perché dà tutto e ci sta che arrivi al tiro non troppo lucido. Deve migliorare su questi aspetti e non c’è dubbio. 

E Martin Erlic? 

Sono convinto che possa crescere ancora. A molti addetti ai lavori che chiedevano informazioni ho espresso parere positivo su di lui: anche quando Angelozzi mi domandò qualcosa su entrambi la valutazione fu sempre positiva. È indubbio che abbia dalla sua la giovane età: ha una grande voglia di migliorarsi e tutti i giorni mette dentro qualcosa. Lo faceva quando non giocava, a maggior ragione ora che ha spazio. Vedo possibile una crescita ancora ulteriore.

Il gol di testa rappresenta una delle sue armi migliori?

Per le caratteristiche che ha è senza dubbio una sua qualità, ma non è certo l’unica. Sono convinto che sia un ottimo marcatore, arriva sul lungo, sa accorciare, è un giocatore che anche con la palla al piede magari non avrà troppa qualità ma sa fare le cose che chiede l’allenatore. Da difensore è un profilo completo. 

Ci dica la sua: è già pronto per una grande squadra?

Secondo me ci può arrivare benissimo, è un profilo già attenzionato. Per come la vedo io ci sono giocatori della sua età che militano in squadre importanti cui lui non ha niente da invidiare.

Lo Spezia gira bene e propone un gioco di qualità. Quanto merito di Vincenzo Italiano?

Già l’anno scorso in B si vedeva la mano dell’allenatore. Sta portando avanti le sue idee di un calcio organizzato: diventa facile dire che sia un allenatore emergente, ma già nei campionati precedenti ha lasciato un segno importante mettendo in campo squadre organizzate, che tengono bene le partite, motivate. Tutti i giocatori quando vengono chiamati in causa sanno cosa fare e lo fanno con grande entusiasmo. Questo è indiscutibilmente un merito dell’allenatore.

La società per vari motivi non è intervenuta sul mercato a gennaio. Alla lunga questo può essere un deficit oppure ci sta non toccare un gruppo che funziona? 

Bisognerebbe conoscere tutto il gruppo e penso che Italiano e Meluso sappiano bene come comportarsi in questa situazione. Non c’è dubbio che tutti gli addetti ai lavori a inizio stagione davano lo Spezia per spacciato, per vittima sacrificale. Oggi a inizio girone di ritorno questa squadra sta stupendo tutti e sarei felicissimo che si salvasse così. Stanno dimostrando di saper fare calcio in una realtà bella, con un bilancio a posto e cercando di gettare le basi per poter rimanere in categoria.

 

One thought on “A. Valoti a SP: “Erlic è pronto per una grande. Gyasi? Mi faceva arrabbiare…”

  1. Sicuramente si può capire leggendo questa intervista con che persona si ha che fare..un personaggio competente e c’ha visto lungo con questi due ragazzi che ormai fanno parte dell’ossatura di questi Aquilotti che non finiscono mai di stupire..con un gioco bello da vedere fino in fondo al 90′..bravi ragazzi date sempre tutto!!

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