Una lettera bellissima, il ricordo di un amico vero. Riccardo Saponara, nel giorno che segna il terzo anniversario della scomparsa di Davide Astori, attraverso il portale Cronache Di Spogliatoio ha ricordato l’amico e compagno alla Fiorentina con parole che entrano nel profondo. Riparte dai tempi in cui il capitano fu il primo ad accoglierlo in squadra: “una persona unica, un leader diverso“. Saponara ricorda quando chiese il suo contatto per farlo sentire a suo agio, ‘per qualsiasi cosa conta pure su di me’ il messaggio che vale come un gioiello. E i continui incitamenti, anche quando il campo non arrivava: sapeva motivare, riprendere, arrabbiarsi, scherzare e anche come farlo.
E poi quel sabato sera, terribile, a Udine. La serata passata con Davide e Marco (Sportiello) prima di rientrare in camera. La mattina della notizia, la sala della colazione vuota, l’amara verità: “Davide è morto“. Stefano Pioli in lacrime, che bussò alla porta di Riccardo e Vincent (Laurini): “Mi abbracciò forte, con un gesto che avvertii come disperato. Alcuni miei compagni erano a terra, pietrificati, altri si rifiutavano di credere che fosse accaduto davvero. Una risposta non c’era e non c’è nemmeno ora“. Il rientro a Firenze, il tributo e l’abbraccio della città, il tornare ad allenarsi e le parole di Corvino: “Io una cosa così non l’ho mai vissuta, non so come la vivrete voi. Per me potete smettere di giocare oggi, non ha importanza quello che succede da qui al termine della stagione. Non so come andremo avanti” e il discorso ancora più intimo di Badelj. La partita con il Benevento, liberatoria, il funerale a Santa Croce e l’ultimo saluto al capitano generoso e sfortunato. “Lì ho capito quello che era successo, al dolore si è aggiunta la consapevolezza che non saremmo mai stati più insieme a guardare quel film o a mangiare in quel ristorante cui dovevamo andare“. Davide era così: “il collante, il leader che non ha bisogno dell’ufficialità della fascia per essere riconosciuto. Solo quando perdi qualcosa ti accorgi del suo valore reale, è vero. Ma la sua forza era indiscutibile. E così sarà per sempre“.
Infine, un aneddoto anche legato alla sua attuale esperienza allo Spezia: “Agudelo ha discusso con il mister durante l’allenamento, si era offeso ed era stato escluso dalla partitella. Dopo qualche minuto non voleva tornare in campo se l’era presa. Negli spogliatoi era ancora arrabbiato e gli ho detto ‘Sai che devi ritenerti fortunato? Il mister si è incazzato, ti ha escluso e dovresti essere orgoglioso di lui. Cosa avresti voluto? Uno che non ti dice nulla, fa finta di niente e la domenica ti lascia in panchina senza spiegazioni? Senza che tu possa capire i tuoi errori e migliorare? Lo avrei voluto anche io da giovane un allenatore così’. Il giorno della partita l’ho visto entrare: ‘Riccardo, avevi ragione. Ti devo ringraziare, oggi gioco titolare'”.