La Nazione questa mattina in edicola ‘dà i numeri’ sullo Spezia formato Serie A. Il quotidiano riparte dai 26 punti fin qui conquistati in altrettante partite, un risultato certamente impronosticabile a inizio stagione. Non mancano le criticità e le preoccupazioni, certo, ma il famoso bicchiere è sicuramente mezzo pieno. In venticinque giornate su ventisei, poi, la squadra di Italiano è sempre stata in zona salvezza, solo alla quindicesima era terzultima. Se poi ci aggiungiamo vittorie contro big come Napoli e Milan e contro un lanciato Sassuolo non mancano i valori.
Anche in fase realizzativa, le Aquile hanno fatto bene: i loro 33 gol messi a segno sono il secondo migliore score dopo il Torino (35) e a pari del Bologna. Superiori a tutti i concorrenti, invece, per assist: 22. In questa speciale classifica ha invece fatto meglio solo il Bologna con 36. Quinta posizione generale invece per i cross utili (118) e cross sbagliati (156).
Buone notizie anche dal possesso palla, spesso vera forza della squadra, quantificabile in media in circa 27 minuti. Solo in otto hanno fatto meglio, solo la Fiorentina fra le squadre in lotta per la salvezza. A questi numeri vanno aggiunte le prove spesso e volentieri portate avanti dallo Spezia: sempre con buona manovra di gioco, organizzazione e atteggiamento propositivo.
Fra i fattori meno positivi sicuramente la fase difensiva. Troppi i 47 gol incassati, che fanno della retroguardia spezzina la quarta peggiore del campionato, dietro solo a Crotone, Parma e Benevento. Lo Spezia è anche la seconda squadra più giovane del campionato con un’età media di 25,9 e ha bisogno di continui stimoli e fiducia. Servirà grande maturità per affrontare il rush finale, unita ad ottimismo e serenità per non perdere di vista l’obiettivo tanto agognato.
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