In questo periodo di pausa per gli impegni delle Nazionali tiene banco la questione stadio. Dopo il sopralluogo della famiglia Platek sul terreno del Picco andato in scena poche ore fa, c’è attesa per capire quale sarà il futuro delle partite casalinghe dello Spezia. Il Secolo XIX analizza la situazione, ricordando come – con poco tempo a disposizione – la via di una partnership con una società esterna potrebbe essere percorribile. Un marchio prestigioso, che magari leghi il proprio nome a quello del club e del suo impianto. Gli esempi più lampanti sono il Gewiss Stadium, il Mapei, l’Allianz, la Dacia Arena fra gli altri.
Secondo il quotidiano, un’opportunità potrebbe essere quella di realizzare un sodalizio importante con una grande realtà del luogo, così da regalare un bel ritorno di immagine anche alla città. Nel caso della Spezia, oltre alla cantieristica navale o al settore portuale, anche Enel potrebbe essere un grande nome: la possibilità di progettazione di un impianto sportivo tecnologico ed eco-compatibile, magari seguendo le linee guida della comunità europea potrebbe essere un grande sentiero. Come si specifica, ovviamente, sognare non costa nulla. Ma ridisegnare l’attuale casa delle Aquile in chiave moderna e attenta all’ambiente potrebbe rappresentare un esempio all’avanguardia di come fare calcio.
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