Questa mattina sulle colonne de Il Secolo XIX troviamo una lunga intervista a Vincenzo Italiano. Il tecnico delle Aquile è l’uomo della promozione, un vero e proprio totem, oltre che condottiero e moltiplicatore di guadagni. In due anni ha creato plusvalenze praticamente in tutti i calciatori spezzini stimabili in oltre 40 milioni. Uno partito dal basso, con la doverosa gavetta, ma che ha saputo crearsi un percorso importante con tre promozioni in fila. Un tecnico giovane e – pensate – il meno retribuito dell’intera categoria. E ora di obiettivo ne ha un altro: il mantenimento della categoria, che sembrava clamoroso per alcuni solo pochi mesi fa. Con il suo credo la squadra ha capito di poter davvero raggiungere un obiettivo così: “Giusto l’altro giorno l’ho detto ai miei calciatori. Come facciamo a prendere i 10 punti che ci mancano? ‘Come abbiamo fatto gli altri 29’. Nel gruppo sono cresciute l’autostima e la consapevolezza anche se non significa essere già salvi” racconta. Anzi, ora comincia la parte più complicata dell’intera stagione.
Ricordando, però, da dove viene questo Spezia: la partenza in ritardo, le gare a Cesena, il monte ingaggi più basso della categoria. “Ma oggi siamo fuori dalla zona rossa e ci godiamo il momento. È un piccolo miracolo che premia il nostro sacrificio e sono felice di essere andato oltre tutte le aspettative” racconta Italiano. Per giunta, tanto per proseguire, un campionato cominciato con tante sirene di addio per lo stesso tecnico, fortemente voluto dal Genoa: “Andarmene in quel momento non sarebbe stato giusto, ero troppo legato a questa piazza che resterà sempre dentro di me. E volevo giocarmi la Serie A qui. Mi godo questi ragazzi, sono fiero della mia scelta. Ho Ricci in Nazionale, Maggiore, Marchizza e Pobega nell’Under, c’è grande soddisfazione per tutti“. Inevitabile, poi, una considerazione sul futuro, che resta chiacchierato anche per grandi club: “Il mio futuro è oggi, con la partita da preparare con la Lazio – taglia corto – anche se i complimenti fanno sempre piacere“. Ma non è sempre stato tutto rose e fiori: “Dopo la sconfitta dell’andata con la Lazio ero un po’ demoralizzato, perché giocavamo bene ma raccoglievamo poco. Poi abbiamo preso fiducia e la musica è cambiata“. Inevitabile, poi, tornare sulla vittoria contro il Milan come momento più esaltante della stagione, anche se in quella con il Napoli al Maradona il suo Spezia ha saputo svoltare.
C’è spazio, poi, anche per altri temi: dalla quota salvezza quantificata in 37-40 punti a una Serie A più qualificata di quando era lui a giocarla da protagonista. Non manca una menzione per l’amico Prandelli, che ha rassegnato le dimissioni: “Mi dispiace molto, non me l’aspettavo“. E intanto è arrivata una nuova proprietà: “Non so che immagine arrivi all’esterno, ma ho conosciuto personalmente Philip Platek e Nishant Tella e mi hanno fatto davvero un’ottima impressione. Hanno fatto chiaramente capire di aver sposato la causa Spezia. Da giugno cominceranno a programmare tutto con le loro idee. Sono certo che il club sia in buone mani“. Infine, una menzione per i tifosi che da sempre accompagnano la squadra, anche a porte chiuse: “Il Picco vuoto è un enorme rammarico e non aver fatto vivere ai tifosi il primo anno in A fa molto male perché ci saremmo davvero divertiti ancora di più. Speriamo possano tornare presto. Qui si sente tanto la squadra, c’è un legame fortissimo e si avverte ovunque“. E adesso ne mancano 10 di battaglie, poi si potrà festeggiare.
Votate i vostri tre migliori di Juve Stabia-Spezia
- P. Esposito (28%, 208 Votes)
- S. Esposito (19%, 137 Votes)
- Hristov (15%, 110 Votes)
- Di Serio (9%, 64 Votes)
- Čolak (7%, 50 Votes)
- Wisniewski (5%, 39 Votes)
- Gori (5%, 36 Votes)
- Elia (4%, 29 Votes)
- Candelari (3%, 19 Votes)
- Mateju (1%, 10 Votes)
- Nagy (1%, 8 Votes)
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