Sulle colonne de La Nazione questa mattina in edicola troviamo una bella intervista a Michele Serena, il tecnico del Triplete delle Aquile nel 2012. A distanza di nove anni da allora, lo Spezia è adesso a giocarsi una salvezza meritata in Serie A e anche l’ex tecnico è in prima fila per sperare nella permanenza della categoria: “Spero che i bianchi portino via un risultato positivo da Verona, la salvezza sarebbe come la Champions League“. Ma non sarà facile: la corsa salvezza si è complicata (i calendari a confronto) con le tre vittorie in fila del Cagliari, ma un po’ di vantaggio c’è ancora. “Ci sta di patire vedendo il gap che si assottiglia, prima un eventuale errore veniva ammortizzato dalla tranquillità in classifica. In questo momento il pericolo peggiore sta nel guardarsi indietro, così subentrano timore e paura” la sua convinzione.
Puntare solo su se stessi, insomma. E contestualmente anche su quel gioco sbarazzino e aggressivo che ha permesso a Maggiore e compagni di mettere a segno 33 punti, bottino insperato ai nastri di partenza. Serena si concentra poi su Verona, una gara importante visti anche gli impegni altrui, con uno Spezia che dovrà giocarsela con tutti. Magari con l’aiuto di Nzola, che sembra aver smarrito il feeling con il gol: “Viene da un infortunio, ha necessità di riprendersi giocando ma il tempo è poco. Italiano dovrà utilizzare i ragazzi che stanno meglio” la sensazione di Serena. Che poi conclude con un auspicio: “Diego Farias può essere determinante nel finale. Ha un guizzo che può far svoltare la partita a favore dei bianchi e tecnicamente ha qualità“.
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