Una vita dedicata alla Sampdoria, che ha rappresentato la sua giovinezza fino al calcio che conta. Una carriera da giocatore prima e da allenatore poi, storico vice di un ex aquilotto indimenticato come Andrea Mandorlini. E ora un presente da opinionista radio-televisivo ma anche da attento osservatore, che dello Spezia dalla C fino alla A non si è perso una partita. Enrico Nicolini accetta sempre con grande gioia di parlare dei blucerchiati, specie se all’orizzonte c’è un derby importante come quello con le Aquile. Strascichi e motivazioni di un finale di stagione che ripercorre nella chiacchierata in esclusiva con la nostra redazione, a poche ore dal match.
Siamo arrivati ormai alla fine di un campionato faticoso e strano. Che sensazioni ha?
Questa è stata una stagione difficile, portata a termine con grandi sacrifici da parte delle società e dei giocatori. Bisogna fare un grosso applauso a tutto il sistema, perché sono situazioni al limite del normale.
La Sampdoria, a differenza dell’anno scorso, ha trovato una stagione dai buoni risultati.
Quasi sempre i blucerchiati sono stati nella parte sinistra, è stato un campionato molto positivo. La squadra è andata un po’ a corrente alternata con qualche prestazione altalenante, ma nel complesso i numeri testimoniano che il lavoro di Ranieri è stato efficace e ha portato a termine gli obiettivi. Ora si può arrotondare il bottino arrivando intorno ai 50, che sarebbe un ottimo risultato per mantenere il nono posto e lasciare dietro molte squadre importanti.
Quest’anno ci sono per la prima volta tre squadre liguri in A, una bella soddisfazione anche per tutta la Regione.
Sì, non era mai successo. In un momento di grande difficoltà per il Paese intero è un bel motivo di orgoglio: il cammino delle due genovesi è stato a fasi alterne e anche il Genoa sembra uscito dalle secche. Lo Spezia ha fatto un bel campionato, con i suoi pregi e difetti, anche se nell’ultimo periodo ha avuto qualche battuta a vuoto.
Ranieri ha detto che sarà un derby con pepe. La Samp sarà però un po’ meno combattiva? Che cosa dobbiamo aspettarci?
Le motivazioni pendono ovviamente tutte dalla parte dello Spezia. Ma come ho detto subito dopo la partita con l’Inter a caldo quando si perde 5-1 inevitabilmente c’è un po’ di senso di rivalsa nella partita successiva. È giusto onorare l’impegno e fare il proprio dovere e la Samp farà la sua parte: se lo Spezia sarà bravo a portare a casa qualcosa sarà tutto guadagnato.
Visto che ha introdotto il tema Spezia: che sensazioni le ha dato la squadra guidata da Italiano?
Molto buone. La società ha fatto un gran bel lavoro: all’inizio tutti pensavano che lo Spezia fosse la prima candidata per la retrocessione. Invece sono stati smentiti dall’ottimo campionato fatto, giocando un buon calcio con una grande mentalità. Ovviamente in alcuni casi si è visto il divario con le avversarie, ma la squadra ha portato a casa dei buoni risultati e ora ci sono le possibilità per centrare un grande obiettivo. I bianchi possono farcela con le loro forze, ma nel caso in cui venissero meno hanno un piccolo vantaggio da sfruttare.
Ranieri è l’allenatore più longevo della categoria, Italiano uno dei più giovani. Resteranno entrambi sulle loro panchine?
Parto da Italiano e dico la mia: secondo me non rimarrà allo Spezia, lo dico a sensazione. Per Ranieri ci sono continui colloqui con la proprietà e pare che ci sia la volontà di proseguire il rapporto: lui avrebbe piacere a continuare perché si è trovato bene a Genova. Lo sento spesso e so che ha gradito molto tutto l’ambiente blucerchiato. Poi andranno valutati i risvolti economici.
Come giustamente diceva, lo Spezia è giovane ed esordiente in A. Chi sono i giocatori che l’hanno colpita maggiormente?
Ho seguito molto lo Spezia, sin dalla Serie C. Posso dire tre nomi su tutti, anche se uno la seconda parte l’ha fatta male. Il primo è proprio Nzola, che da dopo l’infortunio (con la Samp) non è più riuscito a segnare ma che nella prima parte di campionato aveva fatto intravedere davvero ottime indicazioni. Mi viene da chiedermi quale sia quello vero: sicuramente quello della prima parte, visto anche l’anno in B. Poi dico Matteo Ricci, che si è confermato anche in A, ma anche Giulio Maggiore. Sono loro quelli che attualmente potrebbero fare il salto più importante.
Tre giornate alla fine: chi sarà a fare compagnia in B a Crotone e Parma?
È ancora presto per dirlo. Il Benevento, nonostante la sconfitta con il Cagliari ha ancora qualche chance anche se sulla carta sembra la squadra più accreditata alla retrocessione. All’ultima partita ci sarà il Torino e bisognerà vedere come saranno messi i granata, che in caso di tranquillità potrebbero non opporre troppa resistenza. È ancora tutto da giocare, anche se i numeri pendono fortemente verso i ragazzi di Inzaghi.
Ottima intervista hai toccato i punti più salienti e ovviamente quelli con cui si fanno i conti matematici..il più risultato per levare le castagne dal fuoco..come si suol dire sarebbe un bel 0 a 2..dai ragazzi per 90 minuti a denti stretti!!