Sulle colonne di Tuttosport oggi in edicola troviamo una lunga intervista al DG Meluso, per un bilancio dell’annata che è passata e del futuro imminente. Eh sì, perché la nuova proprietà è subito pronta a ripartire e a programmare la prossima stagione e non c’è tempo per festeggiare a lungo. Il dirigente, di rientro dalla Danimarca, ha ancora due anni di contratto con lo Spezia: “Le premesse sono interessanti, ma non mi sbilancio perché dovremo confrontarci. Finora sono stato concentrato in pieno sul club e non ho pensato ad altro” dice. E intanto le prime indicazioni – un po’ per tutti sono state già buone dalla conoscenza dei Platek. E intanto il DG si gode anche quello che è un po’ il ‘suo’ Spezia: virtuoso, con poche spese e conti in ordine, oltre che migliore per media punti/spesa. “Siamo partiti da una situazione complessa – racconta – perché c’erano molte cose da sistemare sia in entrata che in uscita. Ho fatto 20 operazioni e quasi non ho mai dormito. I tanti prestiti? A volte è meglio capitalizzare sulle prestazioni sportive nell’immediato che pensare al futuro. Ne cito due: Marchizza (che già conosceva l’ambiente) e Piccoli, sul quale non avevamo dubbi“.
Non può mancare la domanda sul futuro di Vincenzo Italiano: “Lunedì sera abbiamo festeggiato e cenato da soli con le famiglie parlando a lungo. Sta ascoltando, è ambizioso e valuterà ma è davvero tanto legato allo Spezia e alla Spezia. Prima di andarsene ci penserà molto bene“. Poi aggiunge: “Non abbiamo pensato a un piano B: ci siamo trovati bene a lavorare insieme ed è uno dei tecnici migliori sulla piazza, si è creata un’atmosfera fantastica, con passione, sudore ed entusiasmo“. Poi Meluso chiarisce di non aver mai avuto paura di non farcela e, anzi, dopo le vittorie con Sassuolo e Milan l’idea che lo Spezia meritasse la salvezza è diventata ben chiara. Infine, la salvezza è un’impresa costruita anche grazie al suo mercato: “Mi fanno piacere gli attestati di stima. Abbiamo una situazione florida di club e tanti ragazzi di grande qualità (e di proprietà) come Maggiore, Verde o Ricci. Lo Spezia può diventare una bellissima realtà della Serie A“.