Soda: “Spezia non è un’ultima scelta, con il giusto mix…”

Sulle colonne de La Nazione oggi in edicola troviamo una bella intervista ad Antonio Soda, storico allenatore dello Spezia promosso in B dopo 55 anni e appena tornato in C con il Gozzano. Tanti i complimenti incassati, anche dalla sua vecchia città per un legame sempre stato molto profondo. L’ex allenatore delle Aquile riparte dal repentino cambio in panchina: “Dispiace per un dietrofront inaspettato, sono cose che capitano ma è inevitabile rimanerci male. Spezia non deve essere l’ultima della classe, ha una storia gloriosa“. Parole importanti, che ricordano come nell’anno del fallimento (2008 n.d.r.) lo stesso tecnico pagò i medicinali, mettendosi a disposizione in prima persona anche per reclutare nuovi fondi. Un gesto mai dimenticato da tutta la gente delle bianche casacche, culminato nell’applauso nonostante la retrocessione.

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Poi, però, si pensa al presente: “Il prossimo sarà un campionato ancora più difficile di quello passato. Servirà qualche giocatore forte confermando l’ossatura della rosa: bisogna alzare l’asticella per non essere destinati a soffrire. I giovani sono tanti, alcuni cresciuti molto. Ora servono calciatori che vivono da tempo la categoria: non invecchiando la formazione, si intende, ma creando un mix di ragazzi giovani e più esperti” la ricetta di mister Soda. Secondo lui serviranno investimenti per migliorare, in stile Sassuolo. Nell’attesa, ovviamente, del pubblico al Picco: “I tifosi dello Spezia sono attaccatissimi ai colori bianchi, danno una grande carica. In quel campo ci si sente più forti” le sue parole.

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