Momento molto difficile per il club aquilotto che si trova a dover fare i conti con l’addio di Vincenzo Italiano e ora con la squalifica per quattro sessioni di mercato decisa dalla Fifa, per presunte irregolarità nel tesseramento dei giocatori nigeriani minorenni durante la gestione del patron Volpi nel periodo 2013- 2018, e una multa di circa 460.000 euro. Quindi per lo Spezia si mette davvero male, visto che non potrà concludere nuovi acquisti ne a livello nazionale e ne internazionale. L’unica cosa possibile sarà quella di richiamare prestiti o buttarsi sul mercato degli svincolati.
Dalla Football Academy Abuja, finanziata dalla Intels di Volpi, erano arrivati in Italia, transitando per Lavagnese e Valdivara, minorenni affidati ad un tutore legale e tesserati fino al compimento della maggiore età. Ora è normale che la famiglia Platek provi disappunto per la faccenda, visto che loro non hanno nessuna responsabilità in questa vicenda. Dunque la società spezzina proverà ad annullare la sentenza, ma i precedenti non inducono all’ottimismo. Forse è realistico pensare che si possa ottenere una riduzione. La strategia difensiva vuole dimostrare che non c’è nessuna correlazione tra l’attuale proprietà e questo caso.
All’epoca dei fatti, erano finiti sotto accusa Volpi, Fiorani, il presidente Chisoli, l’ad Micheli, l’ex responsabile delle giovanili Vinazzani, l’ex segretario Marco Palmieri, l’ex consigliere Maurizio Felugo e l’allenatore Renzo Gobbo per la Football Academy Abuja.
Purtroppo questa situazione complica il mercato del direttore sportivo Riccardo Pecini, che dovrà programmare fino al gennaio del 2024. Il tutto in poco più di un mese. Al momento diventa intricato anche lo scenario delle operazioni in corso. Infatti si parlava di prestiti annuali, per Frattesi, Piccoli, Colley e Reca, ma non si potrà non tenere conto degli effetti della sentenza definitiva. A riportalo è Repubblica.
GAZZETTA – VOLANO GLI STRACCI FRA VOLPI E LA FAMIGLIA PLATEK
MERCATO CORPOSO E ATTI DI FEDE: COSI’ LO SPEZIA COMBATTE LA SANZIONE
LO SPEZIA SPERA NEL TAS PER LA POSSIBILE RIDUZIONE DELLA SANZIONE