Spezia punito oltre i demeriti. Servono ancora tempo e pazienza

Al primo giorno di scuola, Spezia e Udinese si sono presentate senza aver svolto i compiti delle vacanze. Usa la metafora scolastica La Gazzetta Dello Sport per definire la partita del Picco. Entrambe le formazioni hanno infatti perso i rispettivi fuoriclasse in estate: De Paul da una parte, l’allenatore Italiano dall’altra, anche se un cambio in panchina può avere ripercussioni ben più forti. Motta sta cercando di personalizzare la propria squadra dando nuovi concetti, ma c’è bisogno di un tempo che in questo momento non ha. Gotti ha potuto contare su 10/11 dello scorso anno, seppur uno come De Paul fosse qualcosa in più di un singolo giocatore. Il risultato di ieri ha premiato eccessivamente i friulani, che a parte la rete di Samardzic ha fatto pochino per tornare a casa con la vittoria.

Il risultato corretto sarebbe stato probabilmente un pareggio e lo Spezia è andato anche vicino alla vittoria: nel calcio capitano queste situazioni e solitamente premiano la squadra più forte. Questa qualità maggiore nell’Udinese, però, non si è vista. Ciò che è apparso chiaro è stato il collegamento fra i vari reparti, uno dei segreti del vecchio Spezia. Solo dopo un’ora i bianchi hanno cominciato finalmente ad alzare i ritmi e gli ingressi di Verde e Agudelo hanno migliorato velocità e imprevedibilità. Lo Spezia continua a portare avanti il nuovo progetto: serviranno tempo e pazienza, ma l’importante in questa fase è non rimanere troppo lontani dalla zona salvezza. La trasferta di Venezia rappresenta già un esame importante.

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MOTTA: “VISTE COSE BUONE MA NON SONO SODDISFATTO”

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