La Gazzetta dello Sport oggi in edicola celebra i risultati recenti dello Spezia, addentrandosi nella realtà della città ligure e del rapporto degli abitanti con il calcio. Una città, La Spezia, dove in epoche diverse hanno fatto razzia i barbari, i vichinghi e i saraceni, forgiando un popolo che ha saputo combattere. Chi pensa che gli spezzini molleranno facilmente la Serie A – si legge – farebbe bene a cambiare idea in fretta. Lo racconta anche la classifica, con le tre vittorie esterne di fila che hanno proiettato le Aquile 10 punti sopra il Genoa ed a +6 sul Cagliari.
Giulio Maggiore, intervistato sul lungomare, parla del suo rapporto con la città: “Prima per strada mi chiamavano Giulio, adesso mi chiamano “capitano” e fa un certo effetto”. Lui, cresciuto in curva Ferrovia e passato dalle tribune al campo. “Per me il Picco vale San Siro. E la Serie A ha cambiato tutto: anche chi non si è mai interessato di calcio è informato sulle vicende dello Spezia. Un giorno vorrei tornare in curva, domenica sono squalificato e ho pensato di andarci, ma evito per il Covid. Da capitano mi sento più responsabile”. Cresciuto nel quartiere Valdellora, adesso Maggiore vive con la fidanzata in centro, dove spesso i compagni girano tra i portici di via Chiodo. Dopo essersi diplomato al Liceo Scientifico Pacinotti, adesso studia Scienza delle Comunicazioni. “Tra le altre cose, devo migliorare la conoscenza dell’inglese, anche per parlare con la famiglia Platek. Non so quanto resterò qui, ma di sicuro ogni anno è stata una crescita. E poi a La Spezia si vive bene. Vedo i compagni che arrivano, restano un paio di stagioni e poi partono con ottimi ricordi. Il clima è bello, il mare è il biglietto da visita perfetto. Siamo un po’ chiusi, un po’ freddi, ma quando conosciamo le persone diamo tanto”.
LE PAROLE DI MAGGIORE: “SIAMO UN GRUPPO UNITO VERSO L’OBIETTIVO”
Anche il sindaco Pierluigi Peracchini è un grande sostenitore dello Spezia: “Vado al Picco dal 1974, ho iniziato da bambino con mio papà e non ho più smesso. Ho visto tutte le categorie e quasi tutte le partite. La pandemia purtroppo impedisce di riempire lo stadio, speriamo di tornare presto alla normalità. La città è orgogliosa. È una grande soddisfazione vedere che lo Spezia per adesso è davanti alle due genovesi, che hanno potenzialità tradizionalmente superiori alle nostre oltre a una storia ben diversa”. E il futuro? Peracchini ha le idee chiare: “C’è un rapporto di grande stima e lealtà con la famiglia Platek. Vorrebbero investire sul territorio, è una fase di innamoramento e di studio. Ma garantisco che la proprietà è molto seria. Nei prossimi giorni verrà presentato il progetto di ampliamento dello stadio a 16mila posti. Il Comune darà una mano e i lavori dovrebbero concludersi verso la fine del 2023”, Dalle tribune del Picco si vede bene il mare, che evidentemente sa ispirare anche del buon calcio.