Daniele Verde ha vissuto (e sta vivendo) giorni da assoluto protagonista in maglia bianca. In particolare l’ultima settimana da Dio è stata intensa: assist contro il Milan dopo quello di Marassi, rinnovo fino al 2025 e rete decisiva nell’altro derby con la Sampdoria. Un magic moment decisamente significativo, sia per lui che per i compagni. La nostra redazione ha raggiunto in esclusiva Luigi Lauro, procuratore del numero 10, che ci ha raccontato sensazioni e situazioni della sua seconda stagione allo Spezia.
Che cosa ci può raccontare del momento incredibile che sta vivendo Daniele?
Sembra una storia commovente, da film. Dopo il rinnovo è arrivata una grande prestazione con tanto di vittoria fondamentale per la salvezza. Daniele era contentissimo, abbracciava tutti dopo la partita: ci siamo sentiti ed era felicissimo per tutto ciò che è successo. È stato proprio commovente: sia il presidente che il direttore erano tutti contenti, perché c’è molto ottimismo e anche il ragazzo lo trasmette.
Questi ultimi ottimi risultati sono certamente figli di un grande lavoro del gruppo di Motta, di cui Verde è un leader…
Penso che ci siano tante individualità importanti: lui, Gyasi, Maggiore, Bastoni, Nzola, Erlic, Agudelo. In altre squadre giocherebbero tutti, credo che la base sia ottima. Inizialmente c’è stata una partenza in confusione, ma ora si è trovato l’equilibrio e i risultato stanno arrivando. Secondo me a differenza delle altre contendenti loro sono forti e lo stanno dimostrando. Daniele sta bene fisicamente, l’anno scorso fra Covid e infortuni è stato per un po’ fermo mentre quest’anno sta andando tutto per il meglio. Siamo contenti di aver sposato il progetto perché ci hanno fatto capire di avere l’ambizione di restare in A per costruire qualcosa di importante.
A proposito di rinnovo… ci sono state mai complicazioni? C’erano offerte da altre squadre?
Alcune offerte erano arrivate, lo ammetto. Ma non le abbiamo mai prese in considerazione: la nostra prima intenzione è sempre stata quella di rinnovare con lo Spezia. Pecini è stato straordinario: ci ha chiamato già a dicembre, ma poi tutto si è prorogato anche a causa delle vicende societarie legate al possibile cambio in panchina. Con la serenità ritrovata la prima cosa che hanno fatto è stato dedicarsi a Daniele. È un segnale importante per tutto l’ambiente.
E alla fine Thiago Motta è rimasto alla guida degli aquilotti. Si è detto da più parti che anche con Daniele il rapporto non sia sempre stato idilliaco… Ora le cose sembrano però del tutto sistemate.
Il rapporto di Daniele con l’allenatore è normale, anche perché è difficile che Daniele litighi con qualcuno (ride n.d.r.). Lui ha sempre accettato le scelte dei suoi allenatori, anche l’anno scorso con Italiano, si mette a disposizione e si allena sempre al massimo e fa ciò che gli viene chiesto. A volte i tecnici vedono cose che potrebbero sembrare diverse da ciò che potrebbe essere la realtà, ma nessun problema con l’allenatore.
Con la proprietà americana come sono i rapporti?
I Platek si sono comportati benissimo, altrimenti non ci sarebbe stato il rinnovo. Abbiamo visto che hanno l’ambizione di restare in A e creare qualcosa di importante. Ora c’è il problema del blocco del mercato, che purtroppo non è da poco: spero che con il ricorso si possa almeno ridurre la sanzione. Siamo rimasti contenti di tutto, Daniele compreso. Dopo la firma gli ho chiesto se fosse felice e mi ha risposto ‘Felicissimo’.
Ci sono dei bonus particolari legati al nuovo contratto?
Niente di particolare, i soliti che si mettono nei professionisti legati soprattutto a gol e salvezza.
Che cosa chiede Daniele a questo 2022?
Di salvarsi il prima possibile, lo ha ripetuto più volte e siamo sulla buona strada.
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