L’artigiano Thiago Motta scardina il rigido dogmatismo di Giampaolo

La Nazione torna stamattina sulla vittoria dello Spezia nel derby con la Sampdoria. Il quotidiano scrive di come la monotematicità, nel calcio come nella vita, si rivela spesso un limite.  È quello che è successo a Marco Giampaolo, tornato in sella proprio nel derby ligure. Il tecnico ha proposto fin da subito il suo 4-3-1-2, senza disporre degli uomini adatti per farlo. Ben venga il possesso palla dell’avversario anche al 90%, se poi si traduce in quasi totale assenza di pericolosità. Per parlare di predominio, come fatto dall’ex Torino e Milan, occorre che una squadra metta sotto l’altra sul piano del gioco e delle occasioni. Non certo la ragnatela di passaggi, in gran parte orizzontali o indietro, mostrata dalla Samp al “Picco”.

Buon per lo Spezia, che ha usufruito della rigidità concettuale sin dalla compilazione delle distinte, con Candreva, devastante all’andata sulla fascia destra, depotenziato nella posizione di trequartista dietro le punte. Una scelta che lo ha gettato nelle grinfie del buon Kiwior, che ne ha ridotto la presenza in campo a mera testimonianza. Il resto lo hanno fatto Erlic e (un po’ meno) Nikolaou su Caputo e Gabbiadini, con Provedel a chiudere ogni spiffero. Come nell’episodio del palo di Caputo, dove il portierone aquilotto era chiaramente sulla traiettoria.

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