Seconda parte dell’intervista (qui la prima) a Giulio Maggiore rilasciata a goal.com. Il classe ’98 ha confessato cosa significhi portare la fascia dello Spezia e non si è nascosto: sogna la Nazionale. Ecco le sue dichiarazioni:
“Italiano? Lui è stato fondamentale per la mia crescita, mi ha aiutato a migliorare le mie capacità di inserimento in area e mi sono sempre trovato bene con lui. Con lui ho giocato sempre tanto tanto e quindi sono cresciuto anche dal punto di vista della continuità. Mi aspettavo facesse bene in Viola. Quando cambi squadra è normale che ci siano delle difficoltà ma è un grande allenatore ed ero certo che avrebbe ottenuto risultati. Ruolo preferito? Penso che il mio ruolo sia la mezzala di sinistra perché prediligo stare negli ultimi 25 metri di campo, però mi piace anche abbassarmi se c’è bisogno di giocare. È il ruolo che si sposa con le mie caratteristiche. Fascia di Capitano? Oltre ad essere un ragazzo giovane sono anche di La Spezia, per cui è normale avvertire un po’ di pressione. Ci sono tante responsabilità da capitano, sia in campo che fuori. È comunque una cosa che mi dà soddisfazione e farlo da spezzino vale ancora di più.”
“Lasciare il Milan? Mi ha notato quando avevo 9 anni, poi a 14 mi sono trasferito a Milano. Dopo un paio di mesi, però, a causa di un infortunio, e anche perché mi sono trovato in una situazione più grande di me che non mi faceva stare bene e mi impediva di pensare al calcio, sono tornato a casa. Sono tornato allo Spezia e da lì è partito il mio percorso nelle giovanili. Non riuscivo a stare bene. Probabilmente gli infortuni erano una conseguenza del fatto che non fossi totalmente concentrato. Quando sei al Milan hai sicuramente più possibilità rispetto ad una società che era appena arrivata in Serie B come lo Spezia. Però il mio percorso è andato sempre in crescendo e devo dire grazie al club che mi ha permesso di arrivare fino a qui.”
“La rinuncia al Mondiale U20? Ho preso questa decisione pensando a cosa fosse il meglio per me. In quel momento c’era il Mondiale Under 20 e io ero stato aggregato proprio all’ultimo perché ero di un anno più giovane rispetto agli altri. Due mesi prima mi hanno contattato e mi hanno chiesto ‘Come sei messo con gli studi?’ E io dopo aver fatto sacrifici per cinque anni – ricevendo anche tanto aiuto dalla scuola stessa visto che, giocando in Serie B, facevo molte assenze – non volevo interrompere questo percorso, così ho deciso di non andare al Mondiale per terminare gli studi e ottenere il diploma. Mi è dispiaciuto molto, ma la Nazionale mi ha lasciato libertà di scelta e hanno compreso le mie motivazioni. Penso che sia stata la scelta migliore perché era quello che desideravo fare. Nazionale di Mancini? È un sogno perché la Nazionale è il meglio che ci sia. Ci deve andare chi realmente lo merita e chi fa bene con il proprio club. Penso di essere un ragazzo in crescita e magari nei prossimi anni avrò la possibilità di realizzare questo sogno. La vivo senza alcun tipo di pressione ma sono convinto che attraverso il lavoro potrei guadagnarmi questa possibilità.”
“Salvezza? La strada è lunga e ci sono ancora molte partite. La Serie A è un campionato dove può cambiare tutto da un momento all’altro. Se resteremo concentrati, continuando a giocare con questo spirito possiamo avvicinarci alla salvezza, ma dobbiamo continuare così. Futuro? La salvezza è un obiettivo troppo importante e non penso a quello che può succedere la prossima estate. Sono molto concentrato sul presente. Pensiamo a raggiungere la salvezza e poi vediamo cosa succederà”.
Maggiore si racconta: “Studio De Bruyne. Dal mister c’è solo da imparare”