Il Capitano aquilotto Giulio Maggiore ha concesso una lunga intervista a goal.com. Il centrocampista ha toccato tanti temi, dai suoi modelli alla stagione con Thiago Motta. Queste sono le sue parole:
“Siamo una squadra in costante crescita, siamo partiti con qualche difficoltà dovute ai molti cambiamenti estivi. Ma ora siamo arrivati qui, crescendo piano piano ma tutti insieme. L’ultimo periodo è stato fantastico: abbiamo ottenuto tre vittorie di fila che non erano mai state fatte prima. Siamo molto soddisfatti ma la stagione è lunga. C’è ancora da lavorare e migliorare, ma definirei questa stagione come quella della crescita costante. Thiago Motta? Quando arrivi in un nuovo club hai bisogno di tempo per conoscere l’ambiente e i giocatori. Ci sono state delle difficoltà ma abbiamo saputo reagire senza pensare a nessun tipo di discorso extra campo. Siamo andati a Napoli nel periodo in cui c’erano tante voci e abbiamo vinto. Ora stiamo ottenendo i risultati che speravamo e vogliamo continuare su questa strada. Ci siamo sempre concentrati sul dare il massimo in campo.”
“Il mister è un po’ differente dagli altri allenatori perché non ha un modulo preferito. Lui crede che i giocatori possano interpretare diversi ruoli in base al tipo di partita che affrontiamo. Vuole che la squadra giochi sempre a calcio partendo dal portiere e io mi trovo molto bene in questo sistema. Gli ultimi mesi sono stati soddisfacenti e positivi. Quando lui prepara qualcosa a livello tattico dà molti consigli, specialmente ai centrocampisti, dall’alto della sua esperienza in quel ruolo. Era un giocatore formidabile e lo ricordo molto bene ai tempi in cui giocava nell’Inter. Per questo è normale che quando lui parla, lo ascolti e cerchi di assimilare tutto quello che ti dice. Idoli? Non l’ho visto tanto in azione perché ero piccolo ma dopo aver rivisto le immagini negli anni a venire sono diventato fan di Ronaldo Il Fenomeno. Tra i centrocampisti mi piacevano molto Steven Gerrard e Claudio Marchisio. Oggi, invece, guardo tutti, ma in Premier seguo De Bruyne. Poi seguo anche altri ragazzi più giovani: ad esempio Locatelli che conosco e con cui ho giocato in Under 21. Cerco di osservare tanti giocatori e carpire qualcosa da ognuno di loro.”
Verso Salerno, con Valeri un solo scoppiettante precedente
“Occhio Fiorentina, con l’occasione giusta Italiano ti lascerà in mutande”