Se a Spezia dici “Ivano Rotoli” la frase si completa da sola. E quando il Picco ti dedica un coro significa che davvero rappresenti qualcosa di forte per la città e per i tifosi aquilotti. L’ex portiere, nonostante abbia all’attivo solo una trentina di presenze in maglia bianca, è quasi una bandiera per quello che ha fatto in quella stagione 2005/’06: 29 presenze e parate decisive per il clamoroso ritorno delle Aquile di Soda in B dopo 55 lunghi anni di assenza.
Ivo è rimasto legatissimo al Golfo Dei Poeti e dopo la fine della carriera ha deciso di stabilirsi con la famiglia proprio in città. Fra i tanti impegni – Footgolf soprattutto, la sua nuova avventura – lo abbiamo raggiunto in esclusiva per quattro chiacchiere su quella che è stata la sua passione più grande.
Lo Spezia ha 25 punti in classifica, che cosa secondo lei è stato il principale vettore trainante del grande momento?
25 punti sono tanti e probabilmente nessuno, me compreso, si aspettava che lo Spezia potesse occupare questa posizione di classifica a questo punto del campionato. Anche perché sinceramente, prima di questo mese ricco di vittorie, le prestazioni sono state spesso deludenti, poco incisive, a tal punto che molti sono arrivati a pensare che il lavoro di Motta fosse giunto al termine. Invece il mister ci ha zittiti tutti, conquistando 12 punti su 15 disponibili, sbancando tra l’altro Napoli e Milano (con molta fortuna) annichilendo il Genoa con una prestazione sontuosa e battendo e allo stesso tempo risucchiando nella zona rossa la Sampdoria con una partita attenta e di grande qualità.
Le vittorie di Napoli e Milano hanno dato una spinta emozionale fondamentale, permettendo di poter giocare finalmente senza l’acqua alla gola, senza la spada di Damocle del risultato a tutti i costi e forse questo ha liberato mentalmente i giocatori. Alla squadra, infatti, riescono prestazioni e giocate importanti a differenza delle gare precedenti.
Senza mercato e preparazione estiva, senza rigori a favore, con la squadra più giovane del campionato si sarebbe aspettato questa posizione di classifica? Per molti le scommesse erano troppe…
Lo Spezia si è trovato a dover gestire situazioni impreviste, come il blocco del mercato e il Covid ad inizio stagione, che hanno per forza di cose avuto strascichi nel girone di andata. Pur nelle difficoltà e nelle prestazioni negative, la squadra è sempre riuscita a stare a galla fuori dai posti retrocessione. Alla lunga, però, il rischio c’era proprio perché non si vedeva quel mordente che serviva per lottare fino alla fine. Oggi sono sorpreso che lo Spezia abbia sotto di lei in classifica addirittura sei squadre, perché è ovvio che ora costringa le inseguitrici a dover vincere sempre e sperare in suoi passi falsi. Il mercato invernale ha certamente cambiato volto a qualcuna di queste, quindi bisognerà sempre stare attenti.
Da ex portiere: che cosa mi dice di Provedel? Molti lo vorrebbero in Nazionale, ma in generale ha avuto una crescita esponenziale…
Credo di essermi spiegato sui social in maniera chiara su chi avrei fatto giocare dalla prima partita di campionato. Provedel è il mio preferito, per costanza, sicurezza, tecnica. Zoet mi convince meno, per lui ha parlato più il curriculum che le prestazioni: ci si aspettava molto di più di quello che ha fatto vedere. Probabilmente non è riuscito a crescere sportivamente parlando e questo a volte fa passare dall’essere una promessa a far pensare che la categoria della Serie A sia al di fuori delle tue potenzialità.
Ho letto del rammarico per la non convocazione di Provedel in Nazionale, lo avrebbe meritato come premio alle parate fatte fino ad ora. Però credo che Mancini non sia oggi in condizione di fare regali: mi auguro che lui possa continuare a fare bene perché è troppo importante per la squadra.
All’orizzonte c’è una partita molto importante, che per la Salernitana è uno spareggio. Che cosa si aspetta?
La prossima gara è importantissima: vincendola si può creare un gap difficilmente colmabile dalle inseguitrici. Perdendola, invece, si alimentano le loro speranze. La Salernitana ha cambiato davvero tantissimo e probabilmente questo le donerà una carica tecnica superiore a prima e una spinta del pubblico, in verità mai mancata a Salerno, ancora più forte. Vincere ad ogni costo sempre può essere logorante, ma lo Spezia ora può permettersi due risultati su tre in queste scontri diretti e non è poco.
Da ex calciatore, come si mantiene la concentrazione nello spogliatoio in un momento così delicato della stagione? (E lei lo sa bene…)
La concentrazione, lo stare sul pezzo sono date dal morale acquisito, le prestazioni e i punti aiutano sempre, vincere aiuta a vincere, essere abituati alle sconfitte ti sfiducia. Sarei sorpreso se vedessi uno Spezia brutto e spento ora, perché tutto propende dalla sua parte.
Che cosa pensa di Thiago Motta? Un mese fa era vicino all’esonero, oggi è allenatore del mese. Forse ha riflettuto su alcuni errori?
Thiago ha un self control da grande giocatore quale è stato. Non si è mai abbattuto particolarmente e anzi ha sempre dichiarato che la sua squadra sarebbe migliorata. Io ci credevo poco in verità, invece mi ha sorpreso questa rinascita improvvisa. Dalle stalle alle stelle in un mese: ed obiettivamente la maggior parte dei meriti gli vanno attribuiti oggi. Avanti così.
SPEZIA, GIÀ PRESENTATO IL RICORSO AL CAS >>>>>>> LEGGI TUTTO
ERLIC LAVORA IN DIFFERENZIATO: LE ULTIME DA FOLLO