Intervistato questa mattina da Il Secolo XIX, il responsabile dell’area tecnica aquilotto Riccardo Pecini racconta qualche retroscena sulla burrascosa estate passata. Dopo la salvezza l’incontro con Italiano e il suo addio direzione Firenze, i cambi sul mercato e il percorso mutato da subito. Un vero e proprio salto nel passato in vista di Spezia-Fiorentina. Il tecnico artefice della salvezza, dopo il primo accordo, fu protagonista di un summit lunghissimo di mercato in cui illustrò la situazione e i calciatori in cui credeva o meno. Intendeva fare una piccola rivoluzione: “si parlò di Amian e Reca, con tanto di ok, poi un centrocampista del Lens scovato da Melissano, quindi di due nomi che fece lui. Si trattava di Ounas e Messias. Tre giorni dopo, però, al telefono, sembrava più freddo. Poi fu Caliandro a spiegarmi della richiesta arrivata e della relativa volontà di lasciare“.
Il quotidiano fa poi un passo indietro fino a fine maggio, quando Italiano era richiesto dalla Sampdoria: si parla di un rimo contatto fra Pecini e Osti per il tecnico. Poi parlerà anche con il Verona e con la Lazio prima del rinnovo sottoscritto con i Platek a giugno. Fra i retroscena interessanti, oltre a Reca e Amian (già bloccati e graditi all’allenatore) spunta invece qualche dubbio su Maleh, che non piaceva troppo (e ora ha ritrovato a Firenze). Si va avanti con le trattative, si parla di Nikolaou ma senza una decisione, Kucka preferirà la Premier. Italiano sembra però deciso, ha bisogno di un cambio radicale e diversi innesti: Messias e Ounas sono i prediletti. Il DG si muove, ma le richieste del Crotone sono alte, mentre per l’algerino Pecini propone l’alternativa Younes.
Si continuano a vagliare diversi calciatori, ma lo Spezia non può spendere certe cifre per Messias specie con il Milan in agguato. Pecini ha però già compreso che aria tira: “Oltre la metà del mese ho ricevuto una telefonata mattutina di Francesco Caliandro, l’avvocato che in tutti i momenti ha assistito Italiano. Chiarisce che la situazione è cambiata e che c’è una richiesta importante” racconta. Il resto, poi, lo conosciamo tutti.
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