Lunedì scorso, a margine delle votazioni per il presidente di Lega Serie A, si è tenuta una riunione dei club con proprietà nordamericana: una sorta di patto atlantico – si legge sul Corriere di Bologna – svelato dall’Ad rossoblù Claudio Fenucci, che vede coinvolte Bologna, Fiorentina, Roma, Milan, Genoa, Venezia e Spezia. La volontà è portare nel calcio italiano una ventata di novità, senza stravolgere — e neanche «americanizzare» troppo — ma sfruttando l’esperienza sportiva d’oltreoceano per applicarla al sistema calcio italiano.
Sullo sfondo c’è l’elezione del futuro presidente di Lega, dopo le dimissioni di Dal Pino. Per eleggerlo martedì servono 14 voti su 20 (dalla votazione successiva 11), pertanto si deve passare anche dalle sette nordamericane. Club che vorrebbero un futuro presidente in grado di dialogare con la politica, in primis sul tema fondamentale dei ristori. Il kingmaker del trust atlantico sembra Rocco Commisso. Figura spigolosa, ma con la volontà di far crescere il sistema e creare più competizione. Il piano prevede di allargare il fronte presentandosi alla prossima assemblea con 10-11 club per poter esprimere una nuova governance.
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