Spezia-Fiorentina sarà anche Motta contro Italiano. Due allenatori profondamente diversi nella gestione delle squadre, che metteranno a confronto anche la loro idea di calcio. Il Secolo XIX prova a leggere fra le pieghe tattiche delle due squadre: i bianchi reduci da 13 punti in sei partite, i viola ancora a caccia del miglior assetto dopo l’addio di Vlahovic. Motta era partito con il 4-3-3 e nelle ultime due gare ha optato per un 4-2-3-1 con maggiore copertura in difesa. Sala e Kiwior hanno alzato il muro al centro, mentre Italiano non deroga mai dal fedele 4-3-3. Per lo Spezia in fase di non possesso il modulo diventa 4-4-1-1 con Gyasi e Verde più bassi, mentre la Fiorentina predilige la costruzione dal basso con i due centrali e i due terzini larghi.
Ma a differenza dell’anno scorso, per i gigliati la costruzione dal basso non è esasperata e capita che dal portiere si cerchi direttamente la punta. L’alternativa è quella di sfruttare la corsie laterali creando delle catene fra terzini, mezzale ed esterni per dare superiorità numerica. Per vincere la partita, Thiago dovrà agire sulla fase di non possesso dei viola, quando si alzerà molto la linea difensiva. Lo Spezia sa di non poter giocare ai ritmi forsennati imposti da Italiano, quindi dovrà schierarsi compatto, chiudere le vie laterali e dando sempre densità. Gyasi, Reca, Verde, Maggiore partendo da dietro potrebbero creare molti grattacapi alla retroguardia avversaria.
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