Thiago Motta rincara: "I protagonisti devono essere i giocatori, non altri"

Thiago Motta, intervenuto in conferenza stampa dopo Spezia-Roma, ribadisce con forza i concetti espressi a DAZN:

Giocare 11 contro 11 non è semplice contro la Roma, figuriamoci con l’uomo in meno. Nel secondo tempo abbiamo giocato anche palla a terra palleggiando. Lo spirito è quello giusto e sono orgoglioso dei ragazzi. Rigore all’ultimo? Non siamo fragili, abbiamo tenuto in piedi la gara fino in fondo. Come Spezia, mi aspetto le scuse come già accaduto con altri. Espulsione di Amian? Anche l’episodio della prima ammonizione non mi convince. L’arbitro mi ha detto se mi piacerebbe prendere una manata se stessi ancora giocando. Gli ho solo detto che una volta ho perso una finale di Champions per una simulazione come questa. I giocatori non aiutano e la squadra arbitrale ha un po’ di confusione. Diamo la possibilità di vedere queste simulazioni con giocatori che sembrano morti e poi si alzano. La responsabilità è di tutti e dobbiamo crescere culturalmente. In Europa non vediamo queste cose. Ripeto, mi aspetto le scuse alla società. Oggi la sconfitta non è meritata per me. Per come è andata dobbiamo essere orgogliosi per quanto fatto contro una squadra per entrare nelle prime 4. Torno sul rigore, ho visto il mio giocatore che prima tocca la palla e poi l’avversario. Le interpretazioni non sono chiare, Fabbri non era sicuro nel fischiare il rigore. Quando affrontiamo le grandi, squadre che attaccano, dobbiamo, con le nostre qualità nel recupero, attaccarli senza pensare troppo al possibile errore. Oggi ci prendiamo tante cose positive. I protagonisti, nel calcio, sono i calciatori, non chi deve gestire certe situazioni.

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