Vi proponiamo altri interessanti passaggi della lunga intervista concessa a TuttoSport da Philip Platek (Qui la prima parte)
Prodotto Serie A
Per valorizzare al meglio il prodotto della Serie A – sostiene Platek – deve essere venduto meglio all’estero. Negli Stati Uniti in modo particolare. Una questione di marketing più che di prodotto. Il vero problema è come viene presentato. Porta l’esempio degli stadi: ci sono degli impianti quasi sempre mezzi vuoti, e non per le restrizioni Covid. Scene deprimenti viste dall’estero. La Serie A – chiosa – va venduta meglio all’estero. Sull’attuale governance pensa che si dovrebbe litigare meno per prendersi una fettina più grande della torta e pensare di più ad allargare la torta.
La galassia Platek
Il Sondersjyske in Danimarca, il Casa Pia in Portogallo e accostati anche agli svizzeri dello Young Boys. L’ispirazione è il modello Red Bull? «Sicuramente – risponde Platek – è un esempio importante e vincente, ma ogni contesto è diverso e noi dobbiamo costruirci un modello Spezia. Come loro, anche noi cerchiamo giovani con potenzialità». Difficile vedere allo Spezia una leggenda come Buffon, perché Spezia e Parma hanno Dna diversi. Il patron, invece, ammette di apprezzare moltissimo Giorgio Chiellini, un campione e un vero leader.
Il blocco del mercato
II mercato bloccato dalla Fifa è stato un bene a gennaio, perché ha fatto si che tutti restassero concentrati sul campo. A giugno – prosegue – vedremo cosa accadrà. Non è detto che sarà ancora chiuso. Nel caso dovesse essere confermato la strategia sarà quella di limitare le cessioni dei ragazzi più richiesti.