17 Marzo 2022 - 09:28

Manaj: “Ho capito che allo Spezia mi sarei rilanciato. Il segreto…”

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Sulle pagine de La Gazzetta Dello Sport troviamo una bella intervista a Rey Manaj, attaccante delle Aquile. Il centravanti albanese ha deciso di tornare in Italia dopo esservi arrivato nel 2000, dopo la guerra in Kosovo. Un inizio tormentato, anche perché fu rispedito con la famiglia in Albania per mancanza di documenti per tornarci dopo due anni. Un momento decisamente travagliato, con tanto di arrivo in gommone con la famiglia e senza la certezza di arrivare. Poi il calcio: giovanili del Piacenza, la Cremonese e l’anno all’Inter con esordio in Serie A. Quindi Pescara, Pisa, Granada, Albacete e Barcellona B, prima dello Spezia. Il debutto in A in nerazzurro è stato con un certo Roberto Mancini, che ha deciso di portarlo in prima squadra, poi Gigi Simoni alla Cremo credette fortemente in lui a 16 anni. Grazie alla sua determinazione approdò all’Inter: “Per me che ho sempre tifato per i nerazzurri e mi ero goduto il triplete era un sogno“.

Poi il Barcellona, come giocare a FIFA ma nella realtà. L’alternanza con Messi in Prima Squadra per qualche mese. “Ascoltavo tutto – ricorda – in ritiro ho dimostrato di potermi giocare le mie carte facendo una tripletta in amichevole. Poi ho chiesto io di andare via: c’era molta confusione e ho deciso di puntare su me stesso volendo essere protagonista di un grande campionato“. Ed ecco lo Spezia: “Una bella scommessa. Club ambizioso e giovane che si sta consolidando, con un allenatore che sta costruendo il suo percorso dopo essere stato un campionato. Ho capito che alo Spezia avrei potuto vivere una nuova vita“. Ora c’è la salvezza da inseguire e Manaj ha la ricetta: “Ogni punto è importante e nell’ultima fase della stagione un pari vale triplo. Abbiamo un buon vantaggio ma non dobbiamo sperperarlo“. E Motta è un maestro: “Ci chiede intensità in ogni allenamento, è un grande motivatore oltre che un allenatore umile. Non si vanta del suo passato e dimostra grande passione. Un sogno? La salvezza. Poi sono curioso di capire cosa riuscirà a fare la mia Albania. C’è un gruppo ambizioso, la nuova generazione è forte e vogliamo qualificarci per i prossimi Europei“.

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