Sulle pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo una lunga intervista a Kevin Agudelo, uno dei beniamini della squadra di Thiago Motta. Un giocatore in grado di spaccare la partita con i suoi strappi, che ha già saputo portare diversi punti in dote alle Aquile. A 23 anni ha già calcato campi importanti della nostra Serie A, ma ora Toto vuole alzare l’asticella. “Sto crescendo a livello atletico e mentale e di concentrazione, necessario per lavorare con serenità” racconta. E parallelamente anche la squadra è parsa più matura, seguendo in tutto e per tutto il suo allenatore. Proprio nel suo percorso di crescita, il colombiano ha avuto la possibilità di confrontarsi con più ruoli: “D’istinto mi trovo meglio sull’esterno di destra con possibilità di piede invertito, ma mi trovo bene ovunque, perché so che posso arrivare a fare gol da qualunque posizione o con qualche giocata importante. Fondamentale avere la fiducia dell’allenatore“. E intanto l’obiettivo è lavorare sul destro da mancino naturale, dal quale finora è arrivato un assist molto importante a San Siro.
Agu in campo dà tutto ed è pronto per ogni partita: “Cerco sempre di trasmettere questo spirito alla squadra anche quando non va tutto liscio, cerco sempre di contagiare i compagni con il mio entusiasmo” le sue parole. Nel corso della sua esperienza nel Golfo, il veloce folletto ha dato il meglio di sé a partita in corso: “Negli ultimi 30′ posso far valere di più la mia esplosività contro avversari più stanchi, ma ci sono gare in cui sto meglio a partire da titolare” afferma. All’orizzonte l’importantissima gara con il Venezia: “Conta tanto, ma è una sfida come le altre. Cerchiamo di dare il massimo ma il pallone è rotondo. Tante volte siamo entrati in campo con la voglia e la fame ma abbiamo perso, altre abbiamo sbagliato qualcosa ma vinto. Sarà una gara difficile ma dobbiamo essere sereni e non pensare che dobbiamo vincere per forza“. Ci saranno tanti tifosi sugli spalti del Picco, anche vista la chiamata dei gruppi organizzati e la scooterata in programma: “Ci danno tante motivazioni – racconta – ci fermano per strada. Vorrei avere sempre con me una borsa di magliette per poterle regalare“.
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