Sulle pagine di Tuttosport troviamo un’intervista a Dimitrios Nikolaou, uno dei principali interpreti di una difesa diventata finalmente granitica dopo un inizio difficile. Ci ha creduto da subito Pecini: il greco non voleva rimanere a Empoli e nello scambio che ha coinvolto Ismajli e Mraz sono rimasti tutti contenti, almeno dal punto di vista dei bilanci. Per lui, però, l’inizio non è stato semplice ma da dicembre ha svoltato. Rendimento sempre di qualità, fisico massiccio e quel feeling con Erlic invidiabile, fra le migliori coppie di bassa classifica. “Spezia è stata una scelta importante – spiega – perché mi ha permesso di giocare una A diversa da come avrei fatto a Empoli. Per crescere serve un ambiente sereno e qui l’ho trovato nonostante diverse difficoltà“. Con tanto di convocazione in Nazionale, a coronamento del momento: “Non conoscevo il CT, attendo il mio momento e sono pronto a giocarmi una maglia” dice.
E intanto si gode l’alchimia con Erlic: “Dove non sono io è lui e viceversa, questo ambiente fa bene ad entrambi e lo amiamo. Al Picco c’è un frastuono enorme, mette tanta voglia e spesso si fatica a sentire il compagno vicino. Dopo ogni gol è una corsa sotto la Curva, è bellissimo farlo al fianco di tifosi così“. Intanto c’è una salvezza da raggiungere, anche se Nikolaou resta con i piedi per terra: “Mancano sette partite, per goderci davvero lo spettacolo dovremmo vincerne almeno 2-3. Ora arriveranno attaccanti di grande livello, Lautaro, Dzeko, Immobile, Insigne, Osimhen, Zapata. Il futuro? Mi piacerebbe tornare a giocare la Champions come con l’Olympiakos. Ma vedremo, ora penso solo all’Empoli” dice. Anche perché le voci sul centrale non mancano.
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