15 Aprile 2022 - 23:28

Leggerezza, colpa, misfatto. E Nzola torna (ancora) nell’occhio del ciclone

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Il campo ha parlato, in tutti i sensi. Il risultato, come spesso accade, lascia poi spazio all’interpretazione, alla rilettura e all’analisi. Anche se, onestamente, provare ad interpretare correttamente un episodio come quello occorso a Mbala Nzola è un esercizio di grande difficoltà. Per farla breve: Motta lo getta nella mischia all’ora di gioco per dare profondità alle giocate dello Spezia, ma di fatto la partita del franco-angolano dura meno di 10′ effettivi: 4′ in gioco (in cui riesce anche a effettuare un tiro) e 6′ in panchina, perché ha la protezione sull’orecchio per un piercing e deve toglierlo. Il problema è… che non si toglie, facendogli perdere testa e presenza. Leggerezza? Sicuramente. Poteva essere evitato un teatrino che vede entrare Antiste al 69′ con la squadra in dieci da diversi minuti e Nzola tornare scontento in panchina? Altrettanto.

Va detto che a Empoli, l’attaccante era subentrato dalla panchina con il medesimo nastro bianco all’orecchio sinistro giocando regolarmente, mentre questa volta l’arbitro Maresca gli ha subito intimato di rimuovere il monile alla sua entrata in campo. Non riuscendoci nemmeno con l’aiuto dello staff, Motta (spazientito) ha proceduto al cambio. Errore di chi gli ha permesso di entrare in campo? Poca lucidità del calciatore? Ognuno racconterà la sua verità. Non siamo ovviamente qui a fare la morale o a dare la colpa a questa o a quella parte, crediamo che ognuno possa trarre le proprie conclusioni perché le immagini parlano chiaro. A memoria non si ricordano episodi così clamorosi in Serie A, ma anche solo il fatto che riguardi ancora una volta Mbala Nzola è emblematico. Il centravanti è stato già al centro di alcune situazioni “spinose”, dal mercato estivo all’esclusione contro la Roma ad alcuni ritardi. E ora rischia di far parlare di sé ancora una volta non per le prestazioni in campo – ben lontane dall’anno scorso – ma per ciò che accade fuori.

E se Motta in primis, ma anche l’intera città presente al Picco era pronta a puntare anche su di lui per questa volata finale verso la salvezza, ora si rischia di vedere Nzola in campo forse come un ricordo lontano. Il rapporto con Motta non è evidentemente mai sbocciato e l’episodio di stasera rischia di avere davvero dato una picconata definitiva alla sua avventura allo Spezia. Thiago non ha voluto parlare dell’episodio e ha elogiato la forza di tutto il gruppo, ma è innegabile che un episodio così non sia semplice da superare. Restano cinque partite da vivere per capire che cosa succederà, ma intanto il pubblico del Picco la sua decisione l’ha già presa: i fischi sonori a fine partita per il numero 18 testimoniano una rottura ormai consolidata.

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