Un cuore che batte ancora forte per la maglia bianca. È quanto emerge nell’intervista di questa mattina sulle pagine de La Nazione a Mimmo Di Carlo. “Non si molla un centimetro, con coraggio e determinazione andiamoci a prendere a Udine i punti per la salvezza”, dice il mister. Parole al miele per una squadra e un pubblico che meritano la Serie A. Uno stadio, racconta, che è sempre bello vedere pieno: “In quel ‘catino’ c’è sempre un coinvolgimento straordinario che sta trascinando lo Spezia alla salvezza”. E il calore l Picco può assolutamente essere un fattore, anche perché il pubblico capisce l’importanza di questo campionato. Ma tornando al campo, come si prepara una partita come quella con l’Udinese? “Ciò che ora è fondamentale è la testa, ovvero credere con tutte le forze nel conseguimento di quel punto che vale il mantenimento della categoria”. Sarà importante, dice, non concedere spazi ai bianconeri ma servirà essere coraggiosi nell’attaccare il terzetto difensivo friulano.
C’è spazio anche per i ricordi, in particolare su quella storica vittoria in Coppa Italia proprio contro l’Udinese quando Di Carlo sedeva sulla panchina spezzina: “Riuscimmo a battere i friulani perché i miei giocatori diedero il cento per cento. Dovranno fare lo stesso gli Aquilotti”. E l’episodio del gol di Acerbi? Potrebbe aver influito negativamente sul morale? Secondo Di Carlo, non bisogna più pensarci, anche se quel punto poteva essere decisivo per gli Aquilotti. Spazio anche per i singoli, Di carlo spiega chi sono i calciatori su cui fare affidamento adesso: “Penso a Maggiore per il quale prevedo un futuro in Nazionale. Poi Verde, Gyasi, Manaj, Nzola. Così come sarà importante dare fiducia ai difensori e ai centrocampisti”, tutti uniti per raggiungere la salvezza che “equivale a uno scudetto”.
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