Chi sarà il nuovo tecnico dello Spezia e su che basi si stanno sviluppando le trattative? Il Secolo XIX fa il punto su tutti i profili emersi fino ad ora.
GOTTI
Dopo un breve viaggio in Brasile per visionare talenti, ha parlato con l’area tecnica dello Spezia. Conosce già Pecini dai tempi in cui era al Tottenham. Persona, seria, intelligente, nasce tattico e match analyst. 3-5-2, poi 4-3-3, non grande calcio il suo, fatto di catenaccio e contropiede. Si pone bene, ma ha molta meno fame dei due predecessori. È lui che consiglia ai Pozzo di acquistare Udogie ed altri talenti da comprare. Fatto per piazze tranquille che non portino pressioni, ad Udine percepiva 300 mila euro più bonus, qui prenderebbe qualcosa in più. Bravo nel preparare le gare, meno nella gestione e nei cambi, spesso ripetitivi.
PIRLO
Da due anni Pirlo tenta lo Spezia, molti gli incontri con Pecini a casa Tinti, che fa da intermediario. Prepara lo staff con Bertelli, Gagliardi e Bertoni. Ha voglia di rientrare, ma parte da un target diverso di Gotti. Lo stipendio è di 1,2 milioni più bonus, oltre allo staff. Una delle prime idee, ma cerca proposte da più parti. Paratici lo presenta bene per averlo avuto alla Juventus. Ragiona da allenatore, come ragionava da centrocampista. Lo Spezia ci ha pensato seriamente, ma ora ha perso convinzione. Resta in ballo, ma a condizioni diverse.
BJELICA
In vacanza a Forte di Marmi fino a martedì prossimo. L’agente Fifa Francesco Cavaliere sta conducendo la trattativa con lo Spezia. Ha ancora un anno di contratto con l’Osijek, ma a fine stagione ha fatto sapere di avere dubbi sul futuro. Terzo in campionato, poteva fare addirittura di più. L’ingaggio è appena superiore a quello che percepiva Motta. Gioca come lui , col 4-2-3-1. Ha portato l’Austria Vienna ai gironi di Champions, poi esonerato. Allo Spezia finì quinto, perdendo il play off, ma mettendo in mostra gran calcio. Senza dimenticare l’esperienza con la Dinamo Zagabria con due titoli e la qualificazione sfiorata agli ottavi di Champions, fregato da Guardiola all’ultimo turno. Negli ultimi tre anni è stato eletto miglior tecnico croato. Tornerebbe volentieri e i tifosi ne hanno un ottimo ricordo. Il 13 giugno partirebbe in ritiro con la compagine croata.
FARIOLI
Appena tornato in Italia, Farioli attende una chiamata. Sarebbe scelta coraggiosa e innovativa, adatta a un progetto a lungo raggio. Al Karagumruk e poi all’Alanyaspor fa vedere calcio totale. Un anno fa con i dirigenti spezzini si arresa alla prima domanda: non ha infatti il patentino per allenare in Serie A. Resta uno degli obiettivi futuribili di Pecini. Nella stessa categoria si possono inserire i nomi di Ricardo Garcia, tecnico innovativo dell’Atletico Madrid under 19, o Pellegrino Matarazzo, figlioccio di Nagelsmann, ora allo Stoccarda.
Tempistiche e variabili: tutte le tappe del dopo Thiago Motta
Spezia, chi siede sulla panchina? Da Gotti a Bjelica: le mosse di Pecini
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