Bandiera aquilotta degli anni ottanta, con la sua grinta e determinazione ha saputo farsi amare e stimare da un’intera città. Maurizio Rollandi, spezzino di nascita, ha difeso con onore la porta delle bianche casacche arrivando a collezionare ben 122 gettoni in campionato. Ma l’amore per le Aquile è continuato anche dopo aver appeso le famose scarpette al chiodo: Rollandi ha saputo vivere lo Spezia anche come preparatore dei portieri sotto la guida di Mandorlini, Alessandrini, Dominissini, Bjelica, Di Carlo e Gallo. Risponde sempre molto volentieri quando si tratta della sua squadra del cuore di cui segue le dinamiche con passione. La redazione di Spezia1906 lo ha contattato in esclusiva fra il ricordo dello Spezia che fu e di quello felice di ora con la Serie A.
Maurizio lei è stata una delle bandiere aquilotte, cosa ha significato per lei indossare la maglia bianca?
È stato molto bello perché io sono di Spezia, ma allo stesso tempo era una responsabilità rappresentare la mia città. Però è stata una grande soddisfazione: alla fine di ogni partita mi trovavo al bar con i miei amici a festeggiare. È stata una cosa importante, una bellissima esperienza per me.
Quali sono stati per lei i momenti più belli vissuti con lo Spezia?
Sicuramente, da giocatore, quando abbiamo vinto il campionato nell’anno del fallimento. Siamo riusciti con Ferretti, Telesio, Brilli, Borgo a vincere il campionato nonostante la società fosse fallita. In quel periodo non prendevamo lo stipendio, ma c’era un bel clima e ci riunivamo tutti insieme per fare delle cene. Ancora adesso ci ritroviamo e facciamo delle cene tutti insieme, eravamo un bel gruppo. Invece uno dei ricordi più belli che porto con me di quando ero allenatore, è quando con Mandorlini abbiamo vinto il campionato, un anno in cui abbiamo fatto tutti i record. Forse queste sono le due stagioni che per me sono state le più importanti.
Come ha valutato la stagione dello Spezia?
Lo Spezia di quest’anno inizialmente ha avuto qualche difficoltà, poi ha trovato la quadratura ed è stato bravo a vincere gli scontri diretti. Credo sia stato fondamentale centrare delle vittorie importanti: secondo me la squadra ha fatto un grandissimo campionato e si è salvata meritatamente.
A questo punto è giusto separarsi da Thiago Motta?
Difficile dirlo da fuori non essendo dentro all’ambiente. Però comunque sia lui che la società hanno fatto cose importanti. Il calcio è così, ognuno poi prende la propria strada. Rimarrà sicuramente un bel ricordo di quest’annata in cui lo Spezia ha vinto delle belle partite.
La società pare stia pensando di ingaggiare Luca Gotti per la prossima stagione, lei che ne pensa? Le piace come profilo?
Come allenatore mi piace, anche perché a Udine ha fatto bene. Poi adesso sono curioso di vedere come si muoverà la società visto lo sblocco del mercato. Per me ci sarà da divertirsi, l’allenatore potrebbe essere quello giusto per replicare una stagione positiva.
C’è qualche giocatore che l’ha colpita particolarmente? Cosa ne pensa dei portieri aquilotti?
Mi sono piaciuti tutti i giocatori tra cui Maggiore, Bastoni, Erlic e Verde. Ma il giocatore più forte lo avevano in porta. Provedel ha fatto la differenza sia quando doveva parare ma anche in fase di costruzione del gioco. Quindi secondo me il giocatore più importante dello Spezia è stato il portiere.
Lo Spezia ha ottenuto lo sblocco del mercato da parte del TAS, secondo lei come si muoverà Pecini sul mercato?
Pecini si muoverà sicuramente bene sul mercato, perché comunque ha dimostrato in passato che sa scegliere i giocatori. Probabilmente la rosa perderà qualche giocatore che magari ha fatto bene in campionato, ma va messo in preventivo che sia giusto andare in piazze più importanti. Quindi sono curioso di vedere come si struttureranno le trattative, ma sicuramente ci sarà da divertirsi anche nel prossimo campionato.