La scelta di Gotti e lo zoccolo duro dal quale ripartire. Argomenti dei quali si occupa oggi Il Secolo XIX che fa il punto sulla spina dorsale della rosa aquilotta. I vari Provedel, Ferrer, Bastoni, Gyasi, Verde, Agudelo e Nzola. Discorso a parte merita Maggiore, col nodo contrattuale che sembra allontanarlo dal Golfo dei Poeti, in direzione Torino. A questi il quotidiano aggiunge le certezze scoperte l’anno scorso: Amian, Nikolaou, Reca, Kiwior e Sala. A completare l’organico il rientro di aquilotti doc come Capradossi e Vignali e la rivalutazione di alcuni elementi finiti nel dimenticatoio, Primi fra tutti Kovalenko, Hristov e Bourabia , oltre ai giovani Antiste e Strelec. La ciliegina sulla torta e potrebbe essere il tanto auspicato recupero del metodista Leo Sena, reduce da un anno di inattività. Le qualità e la genialità del brasiliano sono note a tutti.
Lo schema di gioco
Per lo schema tattico – si legge – non dovrebbero esserci problemi. A Udine Gotti schierava i friulani con una difesa a tre, mentre lo Spezia è nato ed è stato costruito per la difesa a quattro. Se sarà 4-3-3 o 4-2-3-1, poco importa, il gruppo storico è la certezza dello Spezia. Gotti ha dalla sua l’eclettismo per calarsi con serenità in ogni tipo di situazione.
A luglio il budget (con le cessioni?): presto il summit Pecini-Gotti