Sulle pagine de Il Secolo XIX troviamo una storia curiosa legata a Luca Gotti, nuovo tecnico dello Spezia. Si tratta del “Pranzo del Leon“, una sorta di rito ormai consolidato… a tavola. È nato per volontà dell’agente FIFA Marco Petrin, procuratore che lavora con il Sudamerica e che ha portato molti brasiliani in Italia, nonché ex agente di Gotti calciatore. Un amico di lunghissima data dell’allenatore, che era con lui a fare scouting in Brasile anche qualche mese fa. Con loro due ci sono anche: Gianni De Biasi, Carlo Osti, ma anche altri allenatori del Veneto. Nell’ultima, andata in scena a maggio scorso, ecco anche Riccardo Pecini e gli “imbucati” Biso e Romairone. L’ormai DG della Triestina allora era in contatto con lo Spezia.
Pranzo della fortuna
Questa particolare ricorrenza, che si svolge a Pieve Di Soligo, ha preso anche il nome di “Pranzo della fortuna“. Il perché è presto spiegato: quando De Biasi partecipa trova sempre gloria, ultime ma non ultime Torino o Albania. Pecini cerca di prendere ispirazione, Osti continua nella sua salita, Gotti… pure.
Conosciamolo meglio
Al quotidiano Petrin racconta più di un aneddoto sul tecnico di Rovigo: “Dopo la vittoria dell’Europa League al Chelsea, Sarri aveva accettato la Juve ma non aveva contattato Gotti, che era il suo vice. Non ne sapeva nulla, finché proprio Sarri chiamò dicendo che non lo avrebbe portato con sé a Torino. Credo sia stato un colpo di fortuna“. E infatti poco dopo chiamarono i Pozzo da Udine. Quello fra Petrin e Gotti è un rapporto più forte del terreno verde, c’è una stima più profonda. Quindi, si racconta ancora di lui: “Ironico e non iconico, equilibrato, dotato di grande carisma. Tutti i calciatori che ha avuto lo amano, entra nella loro testa, li motiva e loro rispondono. Se vedi una partita con lui ti accorgi delle sue capacità di interpretare il gioco in cinque minuti“.
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