Il Secolo XIX oggi in edicola si concentra sul mercato dello Spezia, specificando quello che dovremo attenderci da qui alla fine della sessione. Perché nei fatti sembra ormai assodato che le operazioni di entrata siano basate soprattutto su una rigorosa attenzione ai flussi economici. Il motivo? Il maxi mercato operato per cause di forza maggiore nella scorsa estate.
Sblocco ‘inaspettato’
Il blocco imposto dalla FIFA che costrinse Pecini e i Platek a non poter operare per quattro sessioni (poi cancellato dopo averne scontata soltanto una) obbligò a spendere molto nell’ultima sessione disponibile. Allora furono circa 20 i milioni investiti dalla proprietà, in modo da “spalmare” gli acquisti nel tempo e sopperire all’immobilità imposta. Quindi, al netto delle operazioni in prestito, ci dobbiamo aspettare una possibilità di manovra sul mercato relativamente ridimensionata. Se le prospettive sembravano rosee dopo lo sblocco del mercato, da un lato l’apertura alle trattative potrebbe rappresentare quasi un boomerang. La necessità di attenuare le perdite (fisiologiche) di bilancio potrebbe portare a preferire plusvalenze sul fronte delle uscite.
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Se il contenuto di questo articolo fosse vero saremmo di fronte a una prospettiva drammatica. Sempre che non si riesca a sbolognare i vari Antiste, Strelec, Podgoreanu, Salcedo, Mraz, Sher, e compgnia cantante a prezzi clamorosi. Ma chi se li compra? Di Pecini in giro ce n’è solo uno!