Con l’avvio ufficiale del calciomercato, anche lo Spezia cambierà fisionomia. Non soltanto dal punto di vista delle idee in panchina con il nuovo tecnico Gotti, ma anche negli interpreti. La Nazione riflette sulle cessioni del club, dolorose almeno dal punto di vista della ‘pesantezza’ in rosa: prima Erlic al Sassuolo, poi le prossime di Maggiore al Torino e di Provedel alla Lazio. E se chi lascia la strada vecchia per la nuova sa che cosa lascia ma non sa che cosa trova, il quotidiano si chiede: i sostituti saranno all’altezza? Ekdal, Caldara, Linetty e Falcone, eredi designati dei tre con le valigie già fatte saranno in grado di condurre le Aquile ancora alla salvezza?
Fra i pali
Secondo il quotidiano proprio in porta arriverebbero le garanzie migliori. Falcone è quello dei quattro con minor esperienza, ma nelle 10 partite giocate con la Sampdoria nella scorsa stagione ha mostrato davvero ottime cose: è stato determinante in più di un’occasione ed è abituato a una porta da difendere parecchio bombardata.
Qualità e infortuni
A portare con sé qualche dubbio al quotidiano è Mattia Caldara, 28 anni di proprietà del Milan. Una carriera la sua che era apparsa scintillante da subito: cinque anni fa segnava 7 gol da centrale all’Atalanta e il Milan spendeva 35 milioni per prelevarlo dalla Juve, poi due gravi infortuni in successione lo hanno fermato per tanto tempo. E, purtroppo, il Caldara rientrato sui campi non è lo stesso che avevamo lasciato. Prima Atalanta e poi Venezia, con la retrocessione dell’anno scorso. I tifosi bianchi ricordano l’errore che spianò la strada a Gyasi nello scontro diretto del Picco, ma nel complesso – aggiungiamo noi – la stagione del centrale è stata buona. Sarà un degno sostituto di Erlic?
Linea mediana
Infine, Linetty ed Ekdal. Il polacco ha 27 anni ed è nel pieno della carriera: dopo le quattro stagioni di livello alla Sampdoria, ne ha però imboccate due deludenti al Torino (che lo pagò quasi 10 milioni). Ritroverà in maglia bianca i giusti stimoli? Le sue caratteristiche sono perfette per sopperire ad alcune lacune, ma è da ricostruire appieno. Lo svedese, invece, va per i 33 anni e a livello di curriculum non ha eguali: 287 partite in A e 54 in Bundesliga. È un jolly prezioso per le Aquile e sarà probabilmente il primo ad arrivare, ma a preoccupare sono i problemi fisici che negli ultimi tempi sembravano acuiti.