“Giulio Maggiore è il figlio che ogni genitore vorrebbe. Universitario con profitto, educato, sempre disponibile con chiunque lo avvicini e pure talentuoso con il pallone tra i piedi”. Insomma – si legge nel commento del Secolo XIX – “un ragazzo modello”. Anche sul campo di calcio dove eccelle per intelligenza tattica. L’anno scorso ha giocato un girone intero nonostante accusasse un principio di pubalgia pur di trascinare alla salvezza lo Spezia e da vero capitano ci ha messo la faccia quando la tifoseria contestò la squadra dopo l’eliminazione di Coppa Italia contro il Lecce.
Un figlio di Spezia come lo sono Bastoni, Vignali e Ceccaroni. Guai a metterli in discussione perché per la maglia bianca non si risparmiano mai. Ora però Giulio ha sbagliato qualche entrata in tackle che rischia di compromettere il suo fantastico rapporto con la città. Abbia il coraggio di compiere un passo indietro dopo il misfatto di sabato scorso, chieda scusa a società e tifosi e riporti la situazione nell’alveo giusto. E Platek lo accolga come il figliol prodigo. Ora le strade di Maggiore e lo Spezia sembrano procedere su due rette parallele. Ma tra persone intelligenti si può trovare un punto d’incontro. E crediamo che un allenatore riflessivo come Luca Gotti possa essere il giusto mediatore.
Maggiore, è rottura totale con lo Spezia: tre club di A su di lui
Chissà come stanno le cose…
Ad esempio sapevate che il capitano è il giocatore meno pagato della squadra?
Lui si deve scusare ma anche qualcun altro dovrà farlo…