Sulle pagine de Il Secolo XIX oggi in edicola troviamo un’intervista a Maurizio Rollandi, ex portiere e preparatore dello Spezia. Un focus sul mercato delle Aquile, che in estate hanno aggiunto esperienza e qualità alla rosa di Gotti, con l’obiettivo di evitare le ultime tre posizioni della classifica per il terzo anno consecutivo. L’ultima trattativa ha portato Dragowski nel Golfo, con tanto di presentazione nella giornata di ieri, un acquisto che trova favore: “Una bella scelta di mercato e un portiere di livello” il parere. Al polacco ora il compito di non far rimpiangere Provedel, portiere che ha avuto una grande evoluzione in maglia bianca: “Un miglioramento esponenziale, che gli ha fatto guadagnare la chiamata di una grande squadra. Dragowski è molto forte fra i pali e con i piedi non è male. Voglio vedere cosa gli chiederà Gotti nel posizionamento a palla lontana” asserisce Rollandi.
Nessun rimpianto
Ovvio, sostituire quello che è stato il portiere forse più forte di sempre allo Spezia non sarà scontato. Secondo l’ex estremo difensore spezzino, Provedel ha saputo diventare un portiere completo che anche in biancoceleste potrà dire la sua. Bravo nel tenere la squadra corta, dotato di tempi giusti di intervento, quasi un libero aggiunto. E Dragowski? “Curioso di vederlo su questi aspetti, ma qualitativamente è un gran bel portiere“. Il polacco si giocherà il posto da titolare con Jeroen Zoet, anch’egli ormai un esperto della Serie A. Ma Rollandi è sicuro: “Per valutare un portiere va osservato dal vivo capendo come si comporta nella gestione delle situazioni a palla lontana. Nel calcio di oggi c’è altro oltre alle parate. Un portiere bravo con i piedi deve anche saper uscire e stare alto, oltre a saper sviluppare il gioco” dice. Un portiere moderno, dunque, che dia respiro alla difesa, che sappia leggere le palle che scavalcano la difesa.
Chichi docet
Infine, Rollandi ricorda Leandro Chichizola, che lui stesso ha allenato in maglia Spezia. “Un portiere fantastico, forse penalizzato un po’ dal fisico ma straordinario con i piedi. Abbiamo mantenuto un grande rapporto e sono felice che sia tornato a giocare in Italia“. Infine, uno sguardo al futuro, in attesa di una chiamata: “Dopo l’ultima esperienza alla Ternana nel 2020 ora aspetto un progetto, ma non è facile. Mi aggiorno e come allenatori mi piacciono molto Italiano e Alvini“.
MAIETTA A SP: “DRAGOWSKI UN TOP PLAYER, VE LO RACCONTO”
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