Sabato sera lo Spezia accoglierà il Sassuolo al Picco e sarà importante fare punti. Dionisi è un allenatore preparato che prova sempre a imporre il proprio gioco con personalità e determinazione. Il Sassuolo odierno è una squadra sempre più verticale in cui il possesso palla parte dal basso. L’idea è quella di cercare una rapida verticalizzazione non appena si aprono gli spazi, Berardi è al centro della manovra offensiva con i suoi tagli interni che gli permettono la conclusione dalla distanza oppure l’assist negli ultimi sedici metri per i compagni. L’allenatore dei neroverdi chiede ai suoi di fare possesso palla, ma soprattutto di attaccare la profondità con rapidi scambi e velocità.
Il canovaccio
Come moduli Dionisi alterna il 4-2-3-1 con il 4-3-3. La squadra emiliana vanta una difesa solida: vi sono l’ex Erlic, Ferrari, Lopez che crea gioco per Frattesi che è sempre presente negli ultimi sedici metri e Thorstvedt che copre le spalle agli inserimenti sulla sinistra di Kyriakopoulos. Sulla corsia di destra spazio a Toljan. Ceide o Defrel completa con Pinamonti e Berardi un reparto offensivo molto forte. Nel gioco di Dionisi i terzini spingono poco e quando uno dei due si lancia in avanti, l’altro si allinea ai due centrali per formare una difesa a tre perfetta. La difesa marca a uomo sia su palle attive che su quelle inattive. L’allenatore dello Spezia Luca Gotti deve fare attenzione alla catena di destra avversaria, Nikolaou, Reca e Bastoni devono coprire con attenzione le giocate di Berardi e Frattesi. Poi sarà fondamentale sfruttare le transizioni positive, nel caso di recupero palla lo Spezia dovrà essere rapido ed efficacie a verticalizzare per Nzola e Verde sfruttandone la velocità. Infatti quando perde palla il Sassuolo fa fatica a ricompattarsi perché attacca quasi a pieno organico, lasciando solo tre giocatori a difendere la retroguardia. A scriverlo è Il Secolo XIX.
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